Il mondo della telefonia, soprattutto nell’ultimo periodo, viene spesso preso di mira dalla politica. Mentre si parla da settimane del progetto della rete unica, Luigi Gubitosi (CEO di TIM) dice la sua sul tema. Egli ha difatti spiegato, riferendosi al cambiamento nell’azionariato di Open Fiber: “Io rimarrei sui fatti, dall’ultima volta che ci siamo parlati c’è un punto che si è materializzato”. “Enel, e non è un mio giudizio, ha rallentato le nostre trattative. Ora le trattative saranno più semplici o forse è meglio dire più veloci. Non sarà meno difficile trovare accordo, ma l‘interazione con gli altri attori sarà più veloce. Capiremo più rapidamente se sarà possibile raggiungere un accordo o meno. Macquaire è un operatore di mercato che ha come obiettivo fare utili, e tutte le volte che c’è qualcuno che ha queste motivazioni si fa di tutto per raggiungere l’obiettivo”.
TIM: le parole del CEO della compagnia telefonica
Gubitosi ha poi proseguito: “Penso che l’obiettivo di questo Paese sia quello di completare una rete in fibra, di andare oltre la connettività e lavorare sul cloud, l’hedge computing e l’intelligenza artificiale. Più discutiamo di qualcosa che doveva già essere completato e meno ci riusciremo a concentrare sugli obiettivi futuri. Penso ci saranno sviluppi in questo senso, visto anche i fondi del recovery, e credo che non appena si completeranno i negoziati con Maquarie, parleremo con i nuovi azionisti di Open Fiber sperando di trovare un accordo per il meglio”.
Il CEO di TIM ha poi fatto riferimento alla sostituzione del rame con la fibra: “Per noi una delle cose più importanti è ridurre il più possibile la presenza del rame e la complessità che arriva dal rame: in questo segmento abbiamo una legacy più costosa da mantenere. Il peggio è però rimanere a metà strada: per noi, quando riusciremo a passare alla fibra, ci sarà un enorme beneficio”.