Razzo cinese

Il razzo cinese “Long March 5B” è in caduta libera verso la Terra. Una serie di studi e simulazioni ci hanno permesso di sapere la data dello schianto e anche il raggio dove impatterà al suolo. Grazie ad attenti studi e a simulazioni accurate, il Dipartimento della Difesa USA è riuscito a comunicare queste preziose informazioni. Ecco i dettagli.

 

Quando il razzo cinese si schianterà contro la Terra

Uno dei primi dati certi che ci sono stati comunicati è la data dell’impatto, o meglio il range di tempo. Infatti il razzo cinese sembra che si schianterà al suolo tra oggi 8 maggio fino al 10 maggio 2021. Il Dipartimento precisa che potrebbero esserci ritardi di quasi due giorni nel caso dovessero cambiare le condizioni in orbita.

Quindi occhi rivolti verso il cielo perché sembra che uno dei luoghi dove potrebbe cadere il razzo cinese è proprio la nostra cara e amata Italia.

 

Dove “Long March 5B” potrebbe cadere

Se i dati studiati hanno permesso di identificare con più precisione i giorni del possibile impatto, diversa è la situazione riguardo al dove si schianterà. Sì perché seguendo le due orbite non è così facile identificare il punto preciso e le condizioni, anche atmosferiche, possono influire molto sulla direzione presa dal razzo cinese.

Recenti calcoli comprenderebbero una zona abbastanza ampia che si estende fra i 41.5 gradi a Nord e i 41.5 gradi a Sud. Qui dentro, ridendo e scherzando, si trova anche gran parte dell’Italia. In pratica il razzo cinese fuori controllo potrebbe schiantarsi in un punto non bene identificato nell’Italia centro-meridionale.

Chi fosse preoccupato di essere colpito dal razzo cinese può monitorare in tempo reale la sua posizione e direzione collegandosi al sito www.space-track.org. Qui è possibile vedere minuto per minuto le evoluzioni in orbita del “Long March 5B“. Insomma ci mancava solo quella del razzo cinese che potrebbe colpire il nostro Paese. Tra l’altro se dovessimo basarci sul risultato della recente collisione simulata di un asteroide effettuata dalla NASA, non ci sarebbe da stare molto tranquilli. Meno male che i danni, con il “Long March 5B”, dovrebbero essere decisamente più contenuti.

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