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Il mondo dell’informatica in questo 2021 sta subendo quella che si può definire a tutti gli effetti una carestia di chip, in particolare di GPU, le quali, a seguito dell’incredibile breakout avuto dalle criptovalute, sono diventate delle vere e proprie prede dei miners, i quali cercano di accaparrarsene il più possibile dal momento che sono la base fondante delle mining farm votate all’estrazione di bitcoin e altre monete.

Nvidia negli ultimi mesi ha palesemente espresso la propria contrarietà a questo fenomeno, arrivando addirittura ad una presa di posizione netta contro il mining che ha preso corpo in un blocco integrato nei drivers e nel BIOS delle schede per cercare di arginare il fenomeno, blocco vanificato però da una gaffe inaspettata, ovvero la pubblicazione di un diver beta completamente sbloccato.

Nvidia nella giornata dedicata agli investitori, ha espresso la propria opinione in merito a questo contesto, il quale però non è proprio tra i più idilliaci, se infatti avevate qualche speranza di portarvi a casa una scheda nel 2021, forse dovrete cambiare piano, vediamo perchè.

Crisi all’inizio

Secondo Nvidia la crisi di chip che sta colpendo il mondo dell’informatica perdurerà per tutto il resto dell’anno, con una possibile ripresa prevista per il 2022, a spiegare questa situazione ci pensa la multifattorialità alla base del problema, secondo Nvidia infatti ci sono molteplici cause alla base di questa penuria, in primis una carenza di materia prima, legata sia a problemi di produzione sia a problemi di trasporto, il tutto ovviamente esacerbato dalla pandemia di coronavirus.

Tutto questo contesto, abbinato poi alla caccia portata avanti dai miners alle GPU, spiega perfettamente l’assenza costante e incontrastabile di GPU sul mercato, che a quanto pare per Nvidia è purtroppo solo all’inizio.

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