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La mancanza di semiconduttori sta influendo sulla capacità produttiva dei vari brand che operano in tutti i settori. La crisi dei chip infatti si sta facendo sentire, in particolar modo, sul settore smartphone, su quello del gaming ma anche nel mondo automotive.

I chip sono elementi fondamentali per poter assemblare ogni tipo di componente elettronica presente su qualsiasi dispositivo moderno. Senza di essi non è possibile realizzare SoC e schede madri, quindi nessun tipo di hardware da inserire su PC, smartphone, console, autovetture e perfino elettrodomestici.

La mancanza di queste componenti determina la chiusura temporanea delle linee produttive in quanto non è possibile procedere con l’assemblaggio. Ne sono un esempio Black Shark 4 Pro, i gruppi automotive Ford e General Motors oltre che Microsoft e Sony.

La crisi dei chip continuerà per tutto il 2021

Secondo gli analisti, la crisi dei chip non ha una soluzione semplice da trovare e soprattutto influenzerà il mondo tech per i prossimi mesi. La mancanza di semiconduttori continuerà per tutto il 2021 e anche oltre. Alcuni sostengono che anche tutto il prossimo anno sarà condizionato da questo problema.

La situazione attuale è influenzata da vari fattori sociali e politici. Certamente la pandemia ha influito sulla capacità produttiva dei chipmaker e ha rallentato la produzione lo scorso anno, producendo i propri effetti nei mesi successivi.

Inoltre, un altro fenomeno che sta peggiorando la crisi dei chip è la guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina. La lotta tra le due superpotenze economiche si ripercuote sulla supply chain globale, causando problemi e di conseguenza ritardi.

Infine, gli analisti sostengono che un ulteriore problema sia legato ai margini di guadagno sui prodotti elettronici. I produttori hanno abbassato i prezzi, diminuendo i loro profitti ma al tempo stesso esponendosi economicamente. La crisi dei chip determinerà un aumento dei prezzi di tutti i prodotti consumer nei prossimi mesi e, molto probabilmente, anche oltre.

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