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La domanda di affitto è calata drasticamente. Che la generazione di giovani tra i 19 e i 29 anni faccia fatica ad abbandonare il nido, non è certo una novità. Questo problema che affligge l’Italia già da tempo, e senza ombra di dubbio intensificato con l’avvento della pandemia. Da quando il Covid è diventato una presenza ingombrante in tutto il mondo, molti equilibri stanno cambiando, molto spesso non in direzione positiva. Vediamo insieme nel dettaglio, uno dei problemi principali.

Covid e giovani, come la pandemia ha condizionato una generazione

Prima di tutto è importante fare una premessa: quella del Covid non è affatto una scusa. L’economia di questo paese ha letteralmente subìto una bastonata talmente potente da far perdere lavoro a moltissime persone, da indurre moltissime attività a chiudere i battenti definitivamente. Una conseguenza di questi due fattori è indubbiamente l’interruzione di molti contratti di affitto. Molti lavoratori infatti, trovandosi disoccupati sono costretti ad abbandonare la propria casa per tornare a rifugiarsi dai genitori.

Tra le città in cui questo problema è più forte che mai, abbiamo Torino al primo posto e Roma al secondo. La richiesta di affitti a medio termine, infatti è calata di almeno 30 punti nell’ultimo anno. Mentre a marzo dello scorso anno girava intorno all’80%, adesso si è abbassata al 50%.

In poche parole, l’età media per lasciare la casa dei propri genitori è salita sopra alla soglia dei trent’anni. È stata un’indagine effettuata da Zappyrent, una startup italiana di tecnologia. Secondo le sue ricerche, il 60% dei giovani, i cosiddetti Millennials e la Generazione Z, considera troppo instabili i propri progetti e il rischio di disoccupazione, ora più tangibile che mai.

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