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La tecnologia sembra non volersi mai fermare e sembra dovere sempre cercare qualcosa di migliore rispetto a ciò che ha appena trovato. Una delle invenzioni forse più riuscite di questo periodo, è sicuramente l’automobile a energia elettrica. In un periodo in cui è importante preservare il più possibile l’ambiente, in cui di certo non dispiace l’idea di risparmiare sul carburante, la macchina elettrica sembra mettere d’accordo entrambe le esigenze perfettamente. Tuttavia, è stato sperimentato in passato unicamente come prototipo, persino un modello di automobile nucleare. Ci piacerebbe spiegarvi di che cosa si tratta.

Automobile a energia nucleare, ecco cosa sappiamo sul prototipo sperimentato in passato

L’inizio di tutto, È stata una Ford Nucleon progettata è realizzata in scala 1/33. Questo prototipo prevedeva che attraverso l’energia nucleare, l’automobile non avesse bisogno di un sistema interno di combustione, ma dell’alimentatore esterno, un piccolo reattore nucleare. Questo accadeva nel 1958, ed allora si è tentato di trovare qualcosa che si avvicinasse il più possibile a quel concetto. Per questa ragione ad esempio, i ricercatori della Laser Power Systems, un’azienda del Massachusett, ha inventato una macchina che va a torio. Il torio è un elemento chimico che andrebbe a sostituire l’uranio nei reattori nucleari per renderli più sicuri.

Se il progetto funzionasse, si parlerebbe i veri e propri veicoli a emissione 0, o quantomeno è stato sperimentato in questo modo, durante la collaborazione tra questi scienziati e l’azienda Cadillac. Secondo i calcoli, questo sistema è in grado di generare una potenza tale raggiungere le 250 kilowatt, che corrispondono a circa 340 CV. I macchinari necessari per generare questo tipo questa quantità di energia, pesano all’incirca 230 kg. Sempre secondo i calcoli, sembra che un grammo di torio, corrisponda a più di 27.800 litri di benzina. questo significa che basterebbero appena 8 grammi di torio per far viaggiare un’automobile per quasi 500.000 km. Al momento attuale tutto questo è altamente teorico, gli esperimenti fatti sono pochi e realizzare una cosa del genere implicherebbe di costi troppo elevati. Chissà però se un giorno non possa diventare reale.

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