A quanto pare uno spiraglio di luce in mezzo alla tempesta si sta per aprire, infatti stando alle ultime indiscrezioni, le banche italiane assumeranno ben 10.000 elementi in più entro il 2023, un’ottima notizia vista l’enorme mole di laureati in circolazione erranti senza un posto fisso nonostante il prestigioso titolo ottenuto.

Lauree e competenze

Per quanto riguarda i professionisti più ricercati, c’è una sorpresa, infatti a farla da padrone resta la figura del laureato in economia, ma non nella misura che ci si aspetta, infatti circa il 50% dei posti saranno riservati loro, il resto sarà spartito in altre lauree e quindi altri campi specialistici, nel dettaglio parliamo delle lauree STEM, ovvero materie inerenti Sciences, Technology, Engineering e Mathematics.

La spiegazione dietro questa sorprendente differenza rispetto al passato e proprio il passato, oramai la maggiore digitalizzazione di tutto il lavoro, obbliga la presenza di specialisti multipli, in grado di cooperare e offrire un approccio multidisciplinare nei vari campi lavorativi che li esigono.

Secondo i dati de Il Sole 24 Ore dunque, la richiesta di laureati resterà al 50%, non si fermerà oltre il 20% quella dei laureati in campi umanistici, salirà però molto di più la richiesta STEM, che arriverà dunque a circa il 30%, valore mai raggiunto prima.

Per quanto riguarda le assunzioni, gli istituti di credito che avranno un maggior numero di posti da riempire saranno Intesa Sanpaolo con 3.500 nuovi dipendenti teorici e Unicredit con 2.600, posti che si renderanno disponibili grazie al cospicuo numero di pensionamenti che arriveranno con quota 100, i quali porteranno in media ad una nuova assunzione ogni due uscite registrate.

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