IPTV: cosa succede a coloro che vengono beccati dalla Guardia di Finanza

La brama di avere a disposizione ogni giorno tutti i contenuti del mondo pay TV e sicuramente tanta per chiunque. Ovviamente tutto ciò prevede dei costi, i quali si presi nella fattispecie della totalità dei servizi, possono essere anche abbastanza impegnativi. Avere più abbonamenti infatti comporterebbe una spesa di oltre 150 € al mese, cosa che coloro che hanno sottoscritto un abbonamento pirata IPTV proprio non concepiscono. Tante persone infatti si servono di questo servizio senza sapere delle possibili conseguenze che potrebbero incontrare lungo il percorso.

Per evitare qualsiasi tracciamento e per non incorrere in problemi seri, il consiglio di alcuni utenti è quello di utilizzare una VPN. Surfshark ad esempio permette soluzioni molto interessanti e soprattutto con un costo molto economico.

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IPTV: la Guardia di Finanza blocca una nuova piattaforma e inguaia 50.000 persone

Durante una nuova operazione della Guardia di Finanza, è saltata fuori una piattaforma fino a poco tempo fa sconosciuta che prenderebbe il nome di Webnet. Sui server di questo sito erano collegate oltre 50.000 persone che non avevano altro scopo che quello di ottenere le varie trasmissioni a pagamento in maniera quasi gratuita. Ora mediante il tracciamento degli indirizzi IP, le Fiamme Gialle potrebbero risalire alle loro identità, elevando dunque dei verbali che andrebbero da 2000 a 25.000 €.

Dietro Webnet si nascondeva “un’articolata organizzazione, operante in diverse regioni del territorio nazionale, dedita alla vendita e distribuzione di dispositivi di decodificazione idonei a permettere l’accesso al servizio criptato IPTV per fruire di contenuti televisivi, senza il pagamento del canone dovuto”.

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