Un pallone stratosferico che sorvola il pianeta munito di un radar, una soluzione pensata dalla Nato per la sicurezza, grazie alla quale sarà possibile visualizzare – e di conseguenza, intervenire – velocemente un’area disastrata molto estesa, ad esempio quando colpita da un incendio o un’inondazione. In cosa consiste e come funziona questa soluzione?

NATO, il pallone stratosferico che sorvola il pianeta con un radar

Attualmente, le tecnologie che permettono di visualizzare un’area molto estesa presentano non pochi limiti. Si potrebbe utilizzare un aereo, ma questo può raggiungere un’altitudine massima di ottomila metri ed offre una visuale limitata, senza poi considerare i costi del carburante, che potrebbero raggiungere cifre davvero molto elevate, ed il fatto che adottare una soluzione del genere richieda molta preparazione. E ancora, si potrebbe utilizzare il satellite, ma occorre attendere che si trovi nella posizione giusta sopra la terra ed i costi di impiego sono davvero da capogiro.

Un’alternativa potrebbe essere il pallone stratosferico e munirlo di un sistema di cattura di immagini, una soluzione decisamente più economica e di più rapido impiego rispetto le altre tecnologie. In poche ore, un pallone stratosferico potrebbe catturare immagini di aree estese per centinaia di chilometri quadrati.

I palloni stratosferici possono essere lanciati manualmente e riescono a raggiungere un’altitudine massima di quaranta chilometri, vengono sospinti da venti stratosferici costanti e regolari e per questo si può essere sicuri della traiettoria da loro percorsa. Questi palloni stratosferici vengono poi muniti di un particolare radar ad apertura sintetica (SAR), che utilizza un insieme di tante immagini a bassa risoluzione scattate in una sequenza rapida entro una specifica finestra temporale. Queste immagini vengono poi utilizzate per comporre un’immagine ad alta risoluzione e, grazie ad un paracadute ad azionamento automatico, è anche possibile riportare il radar sulla terra.

Questo progetto rappresenta il primo passo verso un sistema munito di data link che permetterà di ricevere immagini in tempo reale di ciò che sta succedendo in una determinata area del pianeta.

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