IPTV: siti chiusi e canali Telegram cancellati, si rischiano grosse multe

Pirateria e IPTV ormai hanno preso il sopravvento su tutto ciò che riguarda la pay TV legale. Sono tantissimi gli utenti a servirsi di varie tipologie di abbonamenti che mettono in crisi i grandi licenziatari operanti nel settore da tanto tempo. Ora però tutto è cambiato visto che le forze dell’ordine hanno cominciato a chiudere tutte le piattaforme beccate sul web. Sono infatti oltre 50 i siti chiusi e 18 i canali Telegram cancellati, i quali erano presieduti da una sola persona.

Per evitare qualsiasi tracciamento e per non incorrere in problemi seri, il consiglio di alcuni utenti è quello di utilizzare una VPN. Surfshark ad esempio permette soluzioni molto interessanti e soprattutto con un costo molto economico.

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IPTV: adesso si rischia grosso ad avere in casa un abbonamento pirata

Diabolik. Era questo il nome della persona che si nascondeva dietro tutti i portali eliminati dal web. Ora l’individuo dovrà scontare una condanna di tre anni di carcere oltre al pagamento di 23.000 € di multa.

“L’illecita attività – dichiara la Guardia di finanza in un comunicato ufficiale – fa riferimento alla moderna metodologia di distribuzione di vari contenuti multimediali, la cosiddetta Iptv (Internet Protocol Television), attraverso cui i “pirati del web” acquisiscono e ricodificano tutti i palinsesti televisivi delle maggiori piattaforme a pagamento per poi distribuirli sulla rete internet, sotto forma di un flusso di dati ricevibile, dagli utenti fruitori, con la sottoscrizione di un abbonamento illecito ed un semplice PC, tablet, smartphone o decoder connesso alla rete”.

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