Il mondo della tecnologia nonostante la sua costante evoluzione si trova a dipendere da una componente pressoché fondamentale, si tratta delle batterie per l’immagazzinamento dell’energia elettrica, esse infatti risultano assolutamente indispensabili per il funzionamento di qualunque apparecchio portatile come i nostri smartphone.

Nonostante questo ruolo di primissima importanza, la ricerca dietro le batterie non ha ancora fatto enormi passi avanti, lo standard infatti è rimasto sempre quello basato sugli ioni di Litio, il quale ormai, vista l’enorme potenza raggiunta dai nostri dispositivi, non è più sufficiente a garantire autonomie soddisfacenti.

Solo ora gli ingegneri stanno iniziando a dare una prima occhiata a possibili soluzioni alternative a quella standard, tra le quali ultimamente a prendersi le luci del palcoscenico è stata una nuova batteria detta “nucleare ai nanodiamanti“, la quale ovviamente non funziona come le centrali nucleari, però nasconde un funzionamento molto particolare.

Nanodiamanti

Le batterie in questione sono costituite da celle composte di diamanti, costruite con appunto il minerale creato però artificialmente, proprio questo è il punto, infatti questi diamanti sono generati a partire da carbonio riciclato dalla barre di controllo dei reattori nucleari, il quale mantiene un piccolissima percentuale di radioattività che consente di generare una leggera differenza di potenziale ma di durata pressoché infinita e senza bisogno di ricarica.

Si tratta di un ottimo punto di partenza, gli scienziati però si dovranno attivare per riuscire a incrementare soprattutto la densità di potenza, dal momento che una carica da 1 grammo di Nano Diamanti sviluppa a malapena 0,004 Watt-ora di potenza, mentre una normale batteria AA dal peso di 15 grammi sviluppa oltre 1.6 Wh, una differenza abissale.

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