HuaweiL’amministrazione Trump ha complicato le cose in casa Huawei, una società che in piena emergenza sanitaria è riuscita a racimolare qualcosa come 23,7 miliardi di dollari. Piace al pubblico ed agli investitori. Una realtà che si è fatta spazio tra i colossi del mondo occidentale e che continua a vendere nonostante le inopportune limitazioni per la concessione delle licenze. Molti si chiedono se vi sia modo per sopravvivere alla mancanza dei servizi Google. C’è ed ecco come.

 

Posso usare tranquillamente il mio smartphone Huawei anche senza Google Maps, Gmail e Youtube?

A partire dal Huawei P40 Pro la compagnia cinese deve fare i conti con il veto alla concessione delle licenze Google che inibiscono l’azione di utilizzo per le componenti GMS (Google Mobile Services). In alternativa è posto l’obbligo di fare espresso riferimento ai nuovi HMS (Huawei Mobile Services). Iniziamo col dire che esistono evidenti limitazioni nella zona esterna al Play Store.

La transizione verso questo nuovo genere di servizi è indolore per quanto riguarda l’uso delle app più famose. Basta usare un browser qualsiasi e le ricerche Google tornano disponibili. Maps funziona ma in mancanza di account Google non registra le posizioni predefinite, i luoghi da visitare ed i punti di interesse. Youtube offre ancora il meglio ma non essendoci l’app ufficiale si deve per forza passare da un Internet Browser. Gli inciampi non mancano

Ma usando TrovApp è possibile usare ancora le applicazioni sebbene non sia garantito il medesimo livello di protezione contro malware e varie altre minacce. Il repository si appoggia ad APK Pure. Al riguardo si sono espressi i commenti ufficiali in merito alle garanzie offerte tramite questo nuovo approccio:

“TrovApp nasce con l’obiettivo di rappresentare uno strumento utile a tutti coloro che scelgono un device  Huawei HMS e che, sulla nostra app, possono trovare soluzioni provenienti da diversi store. Primo tra tutti AppGallery, ma anche Amazon  Appstore, gli apk ufficiali disponibili sui siti (vedi Facebook/Whatsapp) e store alternativi come ApkPure.

Su quest’ultimo in particolare, è possibile trovare circa il 90% delle applicazioni per Android. ApkPure gestisce autonomamente gli aggiornamenti delle app e non richiede registrazione. Si tratta infatti di una repository di app gestita da terzi. Le applicazioni, come specificato sul sito di ApkPure, sono esattamente le stesse del Play Store senza nessuna modifica. Una volta selezionata la app da scaricare da ApkPure, il sistema antivirus presente sullo smartphone, si occuperà di verificare eventuali virus o malware”.

 

Cosa fare e cosa succederà?

Serve quindi un antivirus che deve rimanere costantemente aggiornato nonostante APK Pure garantisca un update automatico delle app contro le minacce più recenti. La grande differenza si osserva però nella gestione del cloud che in assenza di Google Drive pone il veto all’uso di documenti, foto, dati sanitari e tanto altro ancora. Huawei sta mettendo a punto un suo sistema che sicuramente non potrà competere ad armi pari con G-Drive, forte di un’esperienza di ruolo decennale ormai consolidata.

Chiaro che uno degli smartphone migliori del mercato, e quelli che ne seguiranno, saranno castrati e preclusi ad una vasta platea di clienti impensieriti dalla nuova decisione. Migrare da un OS già conosciuto ad un’incognita può essere angosciante e tanti scelgono volontariamente di orientarsi altrove. Tu che ne pensi? Spazio ai commenti.

FONTEAGI
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