immuniL’applicazione Immuni è stata scaricata da più di 4 milioni di persone in Italia; un numero di certo alto ma ancora lontano dalla fatidica soglia del 70% che dovrebbe garantire il massimo della sicurezza. Per avere un metro del risultato raggiunto dall’applicazione basti pensare che l’Italia si trova al quarto posto nella speciale classifica delle App di contact tracing; al primo posto la Germania con 14 milioni di download.

Ma come migliorare la diffusione di uno strumento fondamentale per la difesa della salute dei cittadini? La soluzione potrebbe essere puntare tutto sulla categoria dei “razionali”, gli utenti che prendono in considerazione il download dell’applicazione solo in caso di percezione della sua reale utilità.

Immuni: come raggiungere una copertura vicina al 70%

 

Per puntare in modo deciso verso questa categoria di possibili utenti sarebbe importante avere la possibilità di conoscere il livello di diffusione dell’applicazione di contact tracing nella propria cerchia personale; in questo modo si potrebbe aumentare in modo considerevole la percezione dell’utilità di questo strumento. Ad avvalorare questa teoria un esperimento condotto da Fanpage presso un dipartimento dell’Università di Pavia.

I risultati hanno evidenziato come quasi il 50% dei partecipanti sarebbe disposto a scaricare l’App se questa avesse una diffusione maggiore al 70%; questi numeri, se riportatati in larga scala, porterebbero la diffusione dell’applicazione oltre il 71%. Il risultato è di per se incredibile se si pensa al potenziale bacino di utenza che non viene raggiunto; specialmente se si pensa che il problema alla base è strettamente legato alla privacy degli utenti. Non è infatti possibile conoscere la reale diffusione di immuni nella propria cerchia di frequentazioni proprio in virtù della stessa privacy che tanto aveva le cui possibili falle tanto avevano preoccupati gli utenti prima del lancio.

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