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La lotta alla disinformazione è sempre difficile, soprattutto durante la pandemia di coronavirus. Proprio nel mezzo di questa emergenza, Google ha dovuto fare i conti con un aumento della disinformazione sotto forma di annunci pubblicitari correlati al coronavirus stesso. In risposta a questa, c’è una nuova politica in atto.

Google di fatto vieterà ai siti web di fare soldi tramite pubblicità ingannevoli sul virus in questione. Le pubblicità sono quelle viste come teorie cospirative sul COVID-19 e già sfatate da fonti autorevoli.

Per fare un esempio di queste pubblicità ingannevoli, si fa riferimento a quelle che vedono che il virus è stato creato all’interno di un laboratorio cinese a Wuhan, o il fatto che Bill Gates sia collegato alla pandemia. In sostanza, si vuole dare un taglio alle bufale che ormai hanno circolato in questi mesi senza freni.

 

Google contro la disinformazione

Secondo quanto riportato da Bloomberg, il taglio a queste campagne inizierà soltanto il mese prossimo. Il colosso impedirà di fatto agli inserzionisti di creare tali annunci. Per farlo avrà bisogno di revisori umani misto ai sistemi automatici basati sull’intelligenza artificiale. Saranno ancora più incisivi nel momento che un inserzionista si rivelasse costante nel cercare di superare le nuove linee guida. Oltre a questo, Google investirà 6,5 milioni di dollari proprio per combattere la disinformazione.

Le parole rilasciate da un portavoce di Google: “Stiamo mettendo in atto ulteriori garanzie estendendo le nostre politiche sulle indicazioni sulla salute dannose sia per gli editori che per gli inserzionisti per includere contenuti pericolosi su una crisi sanitaria che contraddice il consenso scientifico.”

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