furto auto hu-tech

Ormai anche i ladri di automobili si sono rifatti il look, e non è un caso che all’aumento di sistemi elettronici di alta tecnologia a protezione dei nostri veicoli non c’è stato un sensibile calo dei furti. Messe via barre flessibili, grimaldelli e arnesi da scasso comuni, oggi i criminali sottopongono le auto a delle vere e proprie manovre da hacker, capaci di aprire le portiere e avviare il motore in meno di 15 secondi.

Nell’ultimo anno i furti elettronici hanno rappresentano circa il 10% del totale: percentuale che si triplica quando l’obiettivo è un’automobile dotata dei più aggiornati sistemi di sicurezza. Tra le vetture di alta gamma più rubate in questo speciale settore troviamo: Mercedes, Bmw e le Range Rover. Un mercato nero che solo nell’area USA e UE frutta ai criminali qualcosa come 20 miliardi di euro.

 

Nuovi furti auto: in 15 secondi rubano una macchina con la tecnologia

Tra i sistemi di scasso tecnologico si vocifera che vadano per la maggiore quei sistemi che possono “ri-programmare la chiave di accensione”, copiare il sistema di sblocco key-less e simili. L’attacco avviene attraverso la connessione alle porte OBD del veicolo, ovvero quelle usate dai meccanici per fare la diagnostica del veicolo. Una volta connessi a queste porte, il ladro ottiene una nuova chiave elettronica in media in meno di un minuto.

Il modus operandi di questi attacchi tecnologici si può avvalere anche della clonazione del transponder di apertura delle porte e accensione. In pratica viene copiato il segnale originale catturandolo dal proprietario stesso senza che se ne accorga, per poi inserirlo in un device che simuli la chiave. In aggiunta, alcuni furti hanno previsto la sostituzione di schede elettroniche con altre già modificate raggiungibili dalla plancia.

Più è alto il livello del sistema di sicurezza, più sarà alto il valore dell’auto adocchiata e più sarà specializzato il ladro che vi si approccia. D’altronde i sistemi antifurto appena usciti vengono subito studiati dagli hacker per capirne il livello di complessità, e una volta codificato il processo di violazione viene ideato una procedura utilizzabile anche dai ladri meno esperti.

Si stima che le organizzazioni criminali impieghino da due a dieci settimane per capire come violare i nuovi sistemi di un’auto appena uscita. Infine, secondo gli analisti le vetture connesse alla rete alla fine del 2020 saranno 250 milioni e contribuiranno ad aumentare sicurezza. Ma un’auto che ha accesso ad internet, che utilizza sistemi key-less che aprono le portiere con lo smartphone, si espone inevitabilmente a una nuova generazione di ladri hi-tech.

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