chernobyl33 anni fa, nell’ormai lontano 1986, la drammatica esplosione del reattore 4 cancellò per sempre la vita nella piccola cittadina di Chernobyl. Lo scoppio del reattore, infatti, causò il rilascio nell’aria di ingenti quantità di radiazioni molto pericolose che, di fatto, hanno reso l’intera zona invivibile per altri 100 anni.

Negli ultimi mesi, come ben sappiamo, la HBO ha alzato nuovamente l’asticella dell’attenzione poiché, in collaborazione con Sky Atlantic, ha rilasciato una mini serie TV che racconta in ogni minimo dettagli il tragico incidente nucleare. La serie, a differenza delle aspettative, ha letteralmente stracciato ogni record in pochissimi giorni. Tutto ciò ha quindi puntato nuovamente l’attenzione sulla città radioattiva svelando di fatto un retroscena inaspettato. Ad oggi, infatti, i livelli di contaminazione nella città di Chernobyl risultano essere ancora molto elevati, smentendo di fatto tutte le ipotesi formulate dagli esperti.

A quanto pare, infatti, l’enorme sarcofago di ferro e cemento che ha completamente circondato il reattore 4 non è stato sufficiente a ridurre i livelli di radiazione nell’aria.  A svelarlo, quindi, sono alcuni droni che, nelle ultime settimane, hanno sondato il territorio e hanno scovato dei nuovi problemi. Scopriamo di seguito i dettagli.

Chernobyl: scoperti nuovi pericolosi problemi nella città fantasma

Negli ultimi mesi sono state avviate delle operazioni di controllo in tutta la zona adiacente al reattore 4. Grazie all’aiuto di alcuni droni, infatti, gli scienziati sono riusciti a scansionare un area di oltre 15 km attorno all’epicentro. Per effettuare i controlli, però, sono stati necessari degli spettrometri ad alta capacità che, attraverso la tecnica Lidar, hanno scoperto alcune novità inaspettate. A quanto pare, infatti, dopo oltre 30 anni dal disastro nucleare, i livelli di radiazioni risultano essere ancora elevatissimi.

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