Un recente studio condotto dal prof. Andrea Rangone, esperto di telco e CEO di Digital360, ha rivelato uno scenario da brividi per gli operatori telefonici. Dall’analisi dei dati, si stima che gli operatori abbiano perso ben 11 miliardi di euro in soli 9 anni, corrispondenti al 24-27% dei guadagni del mercato telco.

Numeri che fanno paura, se si pensa che questo calo ha investito non solo la telefonia mobile, ma anche quella fissa: ogni settore delle telecomunicazioni è stato afflitto da questo crollo inatteso.

Al tempo stesso, non si può certo negare che gli atteggiamenti di scarsa trasparenza nei confronti degli utenti possano aver influito non poco su questi risultati. È infatti ben noto che Tim, Wind, Tre e Vodafone abbiano applicato politiche non particolarmente chiare ai propri clienti, soprattutto durante la permanenza presso l’operatore piuttosto che nella stipula del contratto.

Crollo dei mercati telco: persi 11 miliardi in soli 9 anni

Non si deve andare molto lontano, ad esempio, per ravvisare ancora gli strascichi della fatturazione a 28 giorni. Una vera e propria truffa, all’epoca non ancora reputata illegale, che ha arrotondato in maniera importante gli introiti degli operatori dai singoli clienti.

Così come ancora oggi si potrebbe incorrere involontariamente nell’attivazione di servizi a pagamento, perlopiù non richiesti dagli utenti.

A dare il colpo di grazia senza dubbio l’arrivo di Iliad, con un’offerta strepitosa e la garanzia di eliminare qualsiasi forma di scarsa trasparenza o l’inserimento di clausole contrattuali poco chiare.

Ora agli operatori non resta che confidare nel 5G, e nelle rimodulazioni delle offerte come già sta avvenendo da questa estate, per poter tornare a recuperare quota.

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