denaro fermo sul conto corrente

Se negli anni il vostro approccio al denaro non è mai cambiato, allora siete quel tipo di Italiani che ancora tengono fermi i soldi sul conto corrente (peggio che sotto il materasso). E se la ricchezza pro capite nostrana è la più alta di tutta Europa, sappiate che è un dato effimero perché i vostri soldi sono destinati a perdere di valore per colpa dell’inflazione e delle tasse.

Secondo le stime diffuse da Bankitalia, tutti gli Italiani conservano ben 1.400 miliardi di euro chiusi nelle banche, vale a dire una miniera d’oro che al contrario potrebbe fruttare ben più di quel misero 1,5% annuo che non serve a coprire i costi. Infatti, l’inflazione impatta direttamente il valore dei nostri soldi e a questa situazione sfavorevole si aggiungono i costi di gestione da dover applicare sui conti correnti, che Bankitalia ha stimato in 86,9 euro di media.

 

Tutti i rischi di tenere fermo il denaro sul conto corrente

Per decisione di Mario Draghi e della BCE il costo del denaro è fermo al minimo storico dello 0,05%, ma se da una parte aiuta le economie stagnanti dell’area UE dall’altra le banche si sono adeguate abbassando gli interessi prodotti dai liquidi depositati sui conti correnti. Nonostante tutte le promesse negli spot pubblicitari, ci sono pochissimi prodotti bancari che danno un reale guadagno percentuale che possa coprire la svalutazione.

Non è più producente affidarsi nemmeno ai conti deposito o ai buoni del Tesoro, poiché in entrambi i casi un guadagno utile si raggiunge solo tenendo fermo il denaro almeno 10 anni, ma è un vincolo temporale troppo importante. Al contrario, investire i soldi sul mercato azionario è un’opzione valida ma non sempre facilmente percorribile. Se tutti sono capaci di gettarsi nelle app di trading online, la strategia migliore potrebbe essere diversificare lo sforzo economico su prodotti diversi e scadenze eterogenee.

Il trading online è una soluzione adatta a chi non vuole perdere molto tempo a recarsi in banca, e da casa si può tentare la strada delle azioni, delle monete reali o virtuali, materie prime e alte categorie senza impegnare cifre elevate.

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