Come ben sappiamo Fifa 20 è attualmente, uno dei più giocati, se non il più giocato, videogioco sul mercato.

Non esiste salotto infatti in cui non sia presente il tanto famoso quanto discusso gioco di casa Electronic Arts, dal momento che qualunque appassionato di calcio, desidera riprodurre nel proprio soggiorno le gesta dei propri calciatori preferiti.

Proprio questa popolarità ha permesso ad EA di guadagnare enormi capitali (900 milioni solo quest’anno), sia dalla vendita del videogioco, sia dalle microtransazioni in esso contenuto, soprattutto da quelle collegate alla piattaforma di gioco online, Ultimate Team.

Ultimate Team come gioco d’azzardo

È proprio quest’ultima che è finita sotto l’accusa di due avvocati, dal momento che secondo gli stessi è una forma di gioco d’azzardo.

Ma andando nel dettaglio, Fifa Ultimate Team (FUT) permette di gareggiare contro avversari online, attraverso delle squadre create pian piano, composte da giocatori che si possono trovare attraverso pacchetti acquistabili sia tramite la valuta virtuale ottenuta in game, sia tramite una valuta acquistabile con denaro vero.

Ovviamente ogni player sogna di trovare nei pacchetti giocatori sempre più forti, possibilità dominata solo ed unicamente dalla fortuna, ed è proprio questo il punto.

Karim Morand-Lahouazi e Victor Zagury, due avvocati parigini, fondano la loro tesi per far causa a FUT proprio su questo dettaglio, poiché secondo loro, dovrebbe essere considerato gioco d’azzardo, dal momento che chiunque desidera vincere e l’unico modo per farlo, è scommettere il proprio denaro in quei pacchetti.

Quello descritto dai due è definito come un circolo vizioso che da assuefazione e porta l’utente a spendere fortune per riuscire ad accaparrarsi i migliori giocatori.

Ovviamente questo meccanismo, secondo gli avvocati, vede i ruoli del giocatore e del casinò invertiti, avendo perciò il casinò direttamente nei salotti delle case, con l’unica differenza che il range di età del giocatore è drasticamente più basso, poiché a giocarci ci sono ragazzi di età molto inferiore ai 18 anni, il limite minimo per il gioco d’azzardo.

L’obbiettivo dei due avvocati è quello di riuscire a carpire l’algoritmo che decide l’assegnazione dei giocatori nei vari pacchetti all’interno del gioco.

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