Al fine di poter creare un quadro preciso dell’intensità energetica necessaria all’interno dei luoghi di lavoro in cui i videogiochi del giorno d’oggi vengono realizzati, un ricercatore australiano facente parte della University of Technology di Sidney, ha chiesto a diversi sviluppatori di videogiochi di collaborare come parte integrante a un suo progetto di ricerca.

Che tipo di progetto sta sviluppando questo ricercatore

Il ricercatore chiamato Dr. Ben Abraham ha pensato di rilevare direttamente dagli studi di sviluppo dei videogiochi, tutte le informazioni possibili riguardanti quali siano le loro politiche in merito alle emissioni di carbonio e le conseguenti pratiche che attuano di studio in studio. In più il tentativo è di intervistare dei testimoni che possano dare una visione su quali sono gli atteggiamenti attuati dagli sviluppatori di videogiochi nei confronti dell’impatto ambientale e nei confronti del proprio lavoro. L’intervista viene fatta attraverso un sondaggio che chiede a ciascun sviluppatore di discutere dell’interesse che nutrono nei confronti dei cambiamenti climatici  e delle emissioni di carbonio che le industrie per cui lavorano, creano. Viene domandato loro anche il livello di preoccupazione che hanno nei confronti dei danni che queste emissioni provocano al nostro ambiente.

Partendo dal singolo luogo specifico e procedendo passo passo, l’obiettivo dell’indagine del Dr. Abraham è quello di riuscire a risalire al livello di emissioni di carbonio  e al consumo di energia dell’intero settore della produzione dei giochi digitali. Ma qual è il motivo di questa ricerca? Una volta compreso il tipo di impegno che le le industrie di videogiochi mettono nella riduzione dell’impatto ambientale, sarà più semplice informare le ricerche future e influenzare le decisioni politiche che supportino i progetti di sviluppo  di giochi sostenibili. È possibile partecipare a questo sondaggio in forma anonima, non identificando né se stessi, né l’azienda di provenienza, sebbene non sia una garanzia massima di riservatezza. Nel frattempo la Sony afferma che la PS5 rispetterà l’ambiente al massimo delle attuali possibilità e la Microsoft sta producendo delle Xbox a emissione zero.

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