La connessione 5G è appena sbarcata in via definitiva in Italia e già si guarda oltre, verso il futuro della connettività. Benché le reti di quinta generazione andranno a costituire un passaggio fondamentale per esprimere tutte le potenzialità delle nuove tecnologie in ambito telco, la rivoluzione definitiva in realtà sarà quasi “rimandata” di un decennio attendendo l’arrivo del 6G.

Moltissimi sono gli istituti di ricerca già al lavoro per delineare i tratti e le caratteristiche della rete del futuro, che andrà ad unire virtuale e reale come mai è accaduto fino ad ora. In tal senso, molto attente nell’innovazione risultano le università finlandesi, cinesi e giapponesi, queste ultime detenendo il primato nell’aver creato il primo ricevitore radio a terahertz.

La fusione sarà talmente integrale da andare a costituire quella che ad oggi viene definita come “ombra digitale”: una specie di presenza costante nelle nostre vite che andrà ad intervenire in quasi ogni attività in cui le consentiremo di prendere parte.

6G: primi test per il ricevitore radio a terahertz, è l’alba di una nuova era

Il passo più importante compiuto negli ultimi mesi consiste senza dubbio nell’aver messo a punto il primo ricevitore al mondo sensibile ai terahertz.

Quest’invenzione andrà infatti a costituire la base dell’impalcatura 6G, consentendo alla connessione di viaggiare su un livello completamente nuovo e fino ad oggi inesplorato in termini di velocità, efficienza e affidabilità.

Al momento, si è ipotizzata una trasmissione del messaggio a 30 gigabit al secondo, valore decisamente più alto rispetto allo standard attuale.

Non resta che attendere i nuovi sviluppi della ricerca, sperando che continui a rivelarsi fruttuosa come lo è stato senza dubbio finora.

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