Il governo Conte Bis comincia a lavorare nel sottobosco dell’economia delle micro manovre finanziarie, ma stavolta per racimolare 2,25 miliardi si colpirà il prezzo del diesel. Un salasso che sarà effettivo a partire dal prossimo anno, il quale metterà in ginocchio milioni di automobilisti italiani se il diesel costerà come la benzina.
Tutto questo emerge da una denuncia del Codacons che rende noto alcune norme riguardanti i carburanti che compongono la bozza del testo del Decreto Ambiente. In particolare, essendo un DL ecologico, il Governo aumenterà le accise sul gasolio equiparandole a quelle applicate alla benzina, mentre potrebbe terminare la pratica del rimborso di parte di queste tasse agli autotrasportatori.
Stangata diesel: una nuova norma alzerà il prezzo al pari della benzina
Lo spauracchio di una stangata si profila all’orizzonte senza una via d’uscita apparente, laddove la gravità del provvedimento potrebbe colpire le decine di milioni di italiani che hanno scelto le auto diesel anche su prodotti di altri settori, solo perché trasportati su mezzi alimentati a gasolio (si parla di 1% istantaneo di aumento).
Come rivela la nota del Codacons, equiparare le accise tra benzina e diesel farà sì che un pieno di gasolio costerà circa 5,15 euro in più, mentre saranno 130 gli euro in più all’anno per ogni automobilista con auto diesel.
Come già accaduto per la prima versione della tassa sui contanti, anche questa volta seguiranno delle proteste. Saranno però ben più aspre di altri DL poiché, come fa notare Carlo Rienzi presidente Codacons:“si rischiano proteste ad oltranza come i gilet gialli in Francia e il Governo deve valutare con attenzione le misure ambientali da adottare, perché se determinerà stangate a danno di automobilisti e consumatori, saranno inevitabili conseguenze sul fronte dei consumi, con enorme danno per l’economia nazionale.”