Chiunque sia in possesso di un apparecchio televisivo è tenuto a pagare il Canone Rai. Non importa se poi la TV non sia agganciata all’antenna, se non si riesca a prendere il segnale o più semplicemente non si guardino i canali Rai.

Essere in possesso di un televisore è sufficiente a far scattare l’obbligo di pagamento dell’imposta, poiché il Canone Rai deve essere obbligatoriamente pagato da chiunque “possieda un televisore o un apparecchio atto o adattabile alla ricezione dei canali Rai”.

Il pagamento dell’imposta, il cui importo è di 90 euro, viene addebitato a rate nella bolletta luce (dieci rate da 9 euro distribuite da gennaio ad ottobre), e si basa sulla presunzione che chi sia intestatario di un’utenza per l’energia elettrica sia di conseguenza in possesso di un apparecchio televisivo.

Canone Rai, chi può richiedere l’esonero

Attualmente, sono previste tre classi di persone che possono beneficiare dell’esonero e quindi non pagare il Canone Rai. Queste sono, anzitutto, gli anziani con un’età superiore ai 75 anni ed un reddito annuo di massimo 8.000 euro.

In secondo luogo, diplomatici e militari stranieri, come conseguenza di una convenzione internazionale, ed infine i cittadini intestatari di utenza elettrica che non detengono la TV. In questi casi, per richiedere l’esonero dovrà essere presentata una dichiarazione sostitutiva in cui si attesta il possesso dei requisiti.

La dichiarazione sostitutiva può essere presentata sia mediante un apposito modulo Web disponibile sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, sia per mezzo di un intermediario abilitato come potrebbe essere un commercialista o il CAF.

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