controlli sui contanti fino a 1000 euro bankitalia

Da settembre sarà dato un giro di vite importante alla lotta all’evasione fiscale e al mondo sommerso del lavoro nero. Poste Italiane e banche, infatti, saranno tenute a informare sia il Fisco che l’Unità di informazione di Bankitalia di tutte le movimentazioni sui conti correnti.

Come da D.lgs. n. 90/2017, le nuove informazioni saranno inviate solo per movimenti superiori ai 10 mila euro, estendendo però i controlli sui prelievi e versamenti da 1.000 euro se c’è il sospetto che stiano solo frammentando importi più elevati.

In questo modo, anche i contribuenti privati, titolari di redditi da lavoro autonomo, dipendente o pensionistici che nascondono qualcosa nei loro conti correnti saranno stanati. Infatti, l’algoritmo messo a punto da Bankitalia insieme a quello dell’Agenzia delle Entrate riesce a verificare se il contribuente dispone di ulteriori risorse in contanti non tracciabili, attraverso i movimenti dei conti correnti.

 

Fisco e Bankitalia controllano i prelievi superiori ai 1000 euro

A livello di privacy, le informazioni raccolte serviranno unicamente al contrasto del riciclaggio del denaro sporco e dei reati più gravi, come ricorda la stessa Unità di informazione della Banca d’Italia in una nota stampa. Il conto corrente bancario o postale perde quindi la sua aura di sicurezza per gli utenti, diventando quasi un falso amico dei contribuenti.

Pertanto, in tutti i casi di prelievo contante sospetto scatterà la segnalazione se la singola operazione raggiunge mille euro. Anche se intendete donare quel denaro ai vostri figli per le vacanze (è un paradosso ma è così).

Le banche e le poste dovranno comunicare al Fisco e al UIF la segnalazione con i seguenti dati:

  • la data dell’operazione,
  • l’importo,
  • la causale,
  • la filiale e i dati identificativi del cliente.
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