Recensione Xiaomi Mi 9

Si è da poco concluso il Mobile World Congress, dove i brand hanno presentato le loro novità del 2019 nel settore degli smartphone top di gamma. E uno dei produttori che come al solito fa parlare si sé è Xiaomi con l’uscita del suo Mi 9. Un dispositivo che offre dei contenuti dal punto di vista tecnico molto interessanti: si presenta infatti con il nuovo Snapdragon 855 di Qualcomm e una tripla fotocamera che ha ottenuto ottimi punteggi su DxOMark. Ovvio che non sarà tutto oro quel che luccica ma, a 449 euro su Amazon, sicuramente darà un gran fastidio ai competitor.

 

Descrizione

Notch a goccia, cornici moto sottili e un display molto ampio AMOLED da 6,39′‘: sono queste le credenziali a primo impatto di Xiaomi Mi 9. Abbinato troviamo un corpo sottile da 7,6 mm di spessore, ricoperto da un Corning Gorilla Glass 5 dietro e 6 davanti. A livello ergonomico si tiene bene nonostante le superfici lisce, grazie alle zone laterali stondate e al peso di 173 grammi davvero ben distribuito. Dal punto di vista costruttivo rimane quasi tutto invariato, eccetto per la presenza sul laterale sinistro del nuovo tasto per richiamare l’assistente vocale Google (ma potete personalizzarlo).

Mentre abbiamo gradito la presenza della porta infrarossi, manca l’entrata del jack audio da 3,5 mm vicino alla porta Type-C 2.0. Integrato in maniera stupefacente nel bordo superiore del display è il LED delle notifiche, che diventa invisibile quando inattivo. Lo schermo AMOLED ha una risoluzione FullHD+: nulla da eccepire in quanto a taratura del colore, fedeltà cromatica e alle possibilità di regolazioni precise offerte dalla MIUI. Godiamo di neri assoluti e di un’ampio angolo visuale a supporto della riproduzione video in HDR.

Gradevole e non invasivo il notch a goccia che incorpora una fotocamera frontale da 20 MP utile anche allo sblocco con il volto. È velocissimo nel riconoscimento facciale, ma non sappiamo quanto è sicuro non essendo una scansione in 3D. Inoltre, mancando del sensore infrarossi come visto in Mi 8, fa fatica a riconoscere il viso in condizioni di scarsa luminosità.

 

Prestazioni hardware e software

Posto all’interno del display c’è il sensore biometrico per lo sblocco con le impronte, e funziona decisamente bene per rapidità e precisione (rispetto soprattutto a Mi 8 Pro). Però, senza troppi giri di parole, il pezzo forte di Xiaomi Mi 9 è il suo SoC Snapdragon 855 abbinato alla GPU Adreno 640. A supporto del chipset ci sono 6/8 GB di RAM LPDDR4X e tagli di memoria da 64 a 128 GB UFS 2.1. Il software personalizzato su Android 9.0 Pie è la versione Global di MIUI 10.

Mi 9 è letteralmente un fulmine nelle prestazioni, e non c’è condizione d’uso che lo intimidisce. Solo provandolo di persona vi potreste rendere conto della fluidità nel passare da un’app all’altra o gestire il telefono in multitasking. In più, l’esperienza utente è migliorata grazie anche alle incredibili gesture implementate sulla MIUI.

Anche sotto stress, Xiaomi Mi 9 non raggiunge mai temperature elevate. Giocare con titoli graficamente impegnativi è piacevole, senza cali del frame rate. Insomma è uno smartphone che fa invidia a quelli specializzati nel gaming, poiché la modalità Game Turbo che ottimizza le risorse disponibili per mantenere a livelli ottimali l’esperienza di gioco.

Per quanto riguarda l’autonomia di questo Mi 9, troviamo integrata e non rimovibile una batteria da 3.300 mAh. Abbiamo a supporto la ricarica rapida Quick Charge 4.0 di Qualcomm e anche una prestante modalità wireless da 20W. Con 5 ore di schermo attivo circa e, complice l’ottimizzazione con il sistema MIUI, siamo arrivati a sera con una riserva di ricarica del 20%. Un ottimo risultato.

Nessun problema a livello di connettività, con Mi 9 che supporta LTE fino a un Gigabit, la presenza della banda 20 e un GPS a doppia banda che funziona davvero bene. A corredo troviamo il Bluetooth 5.0 e il chip NFC per i pagamenti tramite app tipo Google Pay.

 

 

Comparto multimediale

Passiamo alla tripla fotocamera introdotta da Xiaomi Mi 9. Tale si compone dal discusso sensore principale Sony IMX586 da 48 MP, con apertura f/1.75 e un sistema di pixel binning  per incrementare la nitidezza delle foto ad alti ISO riducendo i pixel attivi. Il secondo sensore è un Sony IMX481 da 16MP Exmor RS con apertura f/2.2, dotato da un Wide Angle da 117°. Il terzo sensore Samsung S5K3M5 con f/.2.2 da 12 MP, invece, offre lo zoom ottico 2X e la misurazione della profondità di campo. Il sistema di messa a fuoco è supportato dal Laser Autofocus e tutti e tre i sensori suono dual lens. L’interfaccia grafica di gestione delle fotocamere è ben fatta e completa: ci sono molte modalità disponibili, tra cui quella Pro per giocare con tutti i parametri e scegliere quale sensore utilizzare nello scatto.

Purtroppo se optiamo per la modalità automatica a 48 MP non possiamo avere il supporto del HDR, dell’intelligenza artificiale e del riconoscimento delle scene. Molto utile e divertente è la lente grandangolare per giocare con l’apertura focale e catturare scene più ampie. Grazie inoltre all’autofocus, Mi 9 permette di catturare delle super macro che smartphone più costosi come i Galaxy S10 non supportano. Magari sono solo dettagli, ma per un top di gamma contano eccome.

Sotto il profilo della resa fotografica, finalmente, i passi in avanti di Xiaomi Mi 9 sono notevoli: le foto contengono una enorme quantità di dettaglio, un buon bilanciamento del bianco, colori fedeli e un effetto bokeh morbido e naturale. Nonostante le limitazioni su HDR e AI, risultati notevoli si ottengono anche attivando la risoluzione massima a 48 MP. Promossi a pieni voti la modalità ritratto e la notturna, offrendo ottimi livelli di scatto dove altri smartphone falliscono. Sopratutto di notte, le foto hanno avuto una resa inaspettata in condizioni di luce veramente flebile.

I video possono essere registrati fino alla risoluzione massima FullHD+ a 30 fps, con la possibilità di attivare la stabilizzazione elettronica risultata davvero efficace. La messa a fuoco è molto rapida nel passaggio da un soggetto all’altro, come morbida è la relativa transizione. È presente anche lo Slow Motion a 960 fps.

 

Conclusioni

Xiaomi Mi 9 è un device che sicuramente vi consigliamo per l’ottimo comparto hardware e l’esperienza d’uso generale eccellente. Ci è piaciuto molto la versatilità offerta dalla tripla fotocamera e le prestazioni complessive di tutto il comparto multimediale. Manca la certificazione IP68, sebbene possiamo farne a meno poiché i top di gamma che l’hanno costano dai 300 ai 400 euro in più. Il prezzo di Mi 9 darà fastidio a tutti brand concorrenti, perché la variante 6/64 GB a 449 euro è inimitabile per le feature proposte su Amazon.

 

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