facebook spia sms e chiamateFacebook è al centro di un nuovo scandalo che, questa volta, riguarda la questione privacy – questione che sta molto a cuore ai milioni di utenti del popolarissimo social.

In seguito alla segnalazione di vari utenti, si è scoperto che Facebook registra telefonate e SMS di chi utilizza il social attraverso gli smartphone Android. Pare che gli Iphone, però, non siano coinvolti per la rigida politica sulla privacy.

Come segno di protesta, molte persone hanno deciso così di eliminare il proprio profilo. Qui hanno notato che, al momento della cancellazione, gli viene proposto di scaricare una copia dei dati di Facebook e molti di loro hanno così verificato che, all’interno del registro, erano presenti – oltre ai dati delle attività svolte sul social network – anche nomi e numeri di telefono, durata, inizio e termine delle chiamate effettuate.

Facebook, la privacy è messa a rischio su Android

Questa falla inizia dal momento in cui, un possessore Android, scarica l’app Messenger in cui gli viene chiesto se l’utente vuole che quest’ultima gli gestisca anche gli SMS. Infatti, Facebook ha risposto che questa opzione è sempre e solo una scelta dell’utente che, accettando, non considera in effetti tutti i fattori. “Non c’è nulla di illegale” afferma così l’azienda di Zuckerberg, giustificando il tutto dicendo che “Il nostro servizio chiede sempre l’approvazione alla registrazione di sms e telefonate in modo che sia più facile avvertire i bisogni degli utenti e rendere più efficiente la loro navigazione. Inoltre, la funzione non registra assolutamente il contenuto delle chiamate e dei messaggi”. Eppure, sono in molti a dichiarare di non aver mai scelto se accettare o meno la registrazione di questi dati.

Ma in che modo è possibile sapere di cosa Facebook è a conoscenza?

Basta connettersi sul social e cliccare su “impostazioni”; qui è possibile notare una sezione “scarica una copia dei tuoi dati Facebook” che va cliccata; immediatamente, l’utente riceverà prima una mail di conferma, poi una mail contenente il proprio archivio.

E’ partito tutto quando un ragazzo texano, parlando con la sua ragazza attraverso l’app Messenger di disinfestare il proprio appartamento, al termine della chiamata, si è visto comparire sul proprio smartphone una pubblicità “Ti serve una disinfestazione?”

Uno youtuber americano, Neville, dimostra che Facebook riconosce determinate parole chiave – attraverso una telefonata o un sms – per far comparire le pubblicità sponsorizzate sul social. Ma il vicepresidente per la pubblicità dell’azienda ha dichiarato che non è stata mai usata alcuna app per la pubblicità.

Non giustificando affatto queste azioni, forse è arrivato il momento di rendere meno necessari gli smartphone e tornare a parlare a quattr’occhi. Inoltre, non resta che chiedersi: sarà così anche per Instagram?

E’ solo un ennesimo scandalo che coinvolge Facebook. Qualche mese fa, infatti, il famoso social è stato legato allo sfruttamento dei dati personali di più di 50 milioni di utenti per diffondere determinati messaggi pubblicitari durante la campagna elettorale americana.

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