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WhatsApp è diventato per tutti un luogo in cui si nascondono segreti, o quanto meno notizie assai personali da non divulgare al grande pubblico. Sulla chat di messaggistica istantanea regna, o quanto meno, dovrebbe regnare la più accentuata politica di privacy.

Spesso e volentieri, però, non è così. Molte persone, quando si ritrovano in possesso di uno smartphone altrui, non riescono a resistere alla tentazione di spiare le conversazioni di un determinato utente.

Spiare su WhatsApp, reato ma non sempre

Come vi abbiamo spiegato in passato, un’azione del genere è passibile di reato. Secondo la legislazione italiana ed internazionale, chi spia e ruba dati WhatsApp può incorrere in pesanti pene che vanno dalla semplice multa sino alla detenzione.

Non sempre però è così. In Spagna, ad esempio, in queste ore si è scritta una pagina importante che potrebbe interessare tutto il diritto internazionale. Nello stato iberico si è stabilito che spiare le conversazioni WhatsApp è del tutto legale quando ci sono i bambini come protagonisti.

In poche parole, i genitori che si informano sull’attività online dei loro figli non commettono nessuna violazione della privacy, ma anzi garantiscono una miglior sicurezza ai loro pargoli.

Nonostante la norma sembri essere fatta ad hoc per tutelare i minori, in Spagna in queste ore stanno nascendo forti voci di protesta. I più accesi oppositori, infatti, spiegano che la privacy è tale e vale sia per i minori sia per i maggiorenni.

Ad ogni modo, WhatsApp oggi giorno deve essere considerato un luogo sacro, dove la sicurezza e la riservatezza rappresentano ancora un grosso punto di domanda.

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