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I nuovi Google Pixel e Pixel XL

Che i nuovi flagship realizzati da Google vogliano rappresentare una rottura con il passato è stato chiaro da subito. Tuttavia però i nuovi Pixel dovranno però confrontarsi sempre con l’eredità che raccolgono in quanto i dispositivi Nexus, i predecessori dei Pixel, sono stati per anni il punto di riferimento e la colonna portante del progetto Android.

Infatti i Nexus sono sempre stati visti come dispositivi da “smanettoni” in quanto il sistema operativo Android che equipaggiavano, perdeva la caratteristica di essere “Vanilla” quasi immediatamente e iniziavano una serie di personalizzazioni varie ed illimitate. Questa situazione potrebbe non essere possibile sui nuovi Pixel, considerando anche l’arrivo delle feature esclusive con l‘ultima release di Android Nougat 7.1 e non solo.

Secondo quanto dichiarato in un post sul social network Twitter dal noto leaker Evan Blass, in arte @evleaks, entrambe le versioni dei Pixel commercializzate sotto il brand Verizon, un noto operatore telefonico attivo negli Stati Uniti, saranno caratterizzati dal bootloader non sbloccabile.

La situazione è curiosa in quanto non si può sapere se sia stata un imposizione da parte di Google o da parte dell’operatore telefonico in quanto il Nexus 6P sempre commercializzato da Verizon aveva il bootloader sbloccabile.

Di seguito riportiamo il Tweet completo di @evleaks con cui ha annunciato questa notizia:

https://twitter.com/evleaks/status/783322756683272193

Prima di considerare l’acquisto di uno dei nuovi Googlefonini bisogna vedere se questa soluzione sarà adottata solo Verizon, da tutti gli operatori telefonici o se sarà un impostazione di default del sistema.

Altro aspetto importante da considerare sarà quella dello storage interno. Infatti secondo le prime prove effettuate su un dispositivo da 32GB di memoria, quella ad effettiva disposizione dell’utente si attestava intorno ai 25GB più altri 5GB dedicati al sistema. Questa quantità così elevata è dovuta al fatto che i due Google Pixel supportano la doppia partizione di sistema e questo comporta un maggiore spazio occupato dai file di sistema.

Il vantaggio però è che gli aggiornamenti, una volta scaricati, saranno installati direttamente nella partizione non in uso e verranno attivati con un semplice riavvio del dispositivo. Questo dovrebbe permettere all’utente di non avere tempi morti con il dispositivo inutilizzabile a causa di lunghi e noiosi aggiornamenti.

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