In Italia la produzione auto continua a crollare. Il dato diffuso da ANFIA mette nero su bianco una realtà sempre più amara. Ad aprile 2025, il settore ha subito un tonfo del 17,6% rispetto allo stesso mese del 2024. Ancora peggio rispetto a marzo: un altro -17,9%. Il dato più inquietante arriva però dai primi quattro mesi dell’anno: una caduta del 22,4%. Nel dettaglio, i veicoli completi sono crollati del 30% in un solo mese. Anche la produzione di parti e accessori è in pesante rosso. Unico spiraglio, la carrozzeria e la ricerca che registrano lievi aumenti, troppo deboli per compensare il tracollo. A pesare è il calo delle autovetture prodotte: solo 17 mila unità ad aprile, il 47,5% in meno rispetto all’anno prima. La crisi è profonda, e più che una crisi si tratta di un vero collasso.
Auto: la domanda crolla, fabbriche in affanno
La transizione ecologica ha avuto un prezzo altissimo per l’Italia. Il progressivo abbandono delle auto diesel ha svuotato le linee produttive. I dati dimostrano che l’equilibrio del settore è saltato. Mentre le nuove tecnologie non decollano, i vecchi pilastri affondano. Le auto diesel, un tempo motore dell’economia industriale, oggi fanno fatica a trovare spazio. Senza una strategia chiara, le aziende faticano a investire. Le famiglie italiane, spaventate dai costi, rinunciano all’acquisto. I numeri lo confermano: l’interesse per le auto diesel è ai minimi. Con la produzione in crisi, anche l’occupazione traballa.
Un aggiornamento del Piano Italia da parte di Stellantis è atteso a giorni. Le aspettative sono altissime, perché il tempo stringe. In parallelo, il Governo prepara nuovi incentivi per l’elettrico. Secondo ANFIA, questi bonus potrebbero sostenere la domanda, ma solo se applicati subito. Senza un decreto rapido, il mercato rischia il blocco. Il passaggio dalle auto diesel alle elettriche non può essere lasciato al caos ed ogni ritardo pesa sempre di più. Sta di fatto però che la riconversione industriale va accompagnata, non subita. Le auto diesel, ancora centrali per molte famiglie, non possono sparire nel silenzio.