Huawei sta costruendo una rete di strutture per semiconduttori a Shenzhen con l’obiettivo di liberare la Cina dalla dipendenza tecnologica straniera. Il colosso tecnologico è il protagonista dietro tre siti produttivi nel distretto di Guanlan, sviluppati rapidamente dal 2022 come mostrano le immagini satellitari ottenute dal Financial Times.
Queste strutture, mai rivelate prima, evidenziano la grande ambizione di Huawei di diventare leader nei semiconduttori, rafforzando la sfida cinese agli Stati Uniti nello sviluppo di tecnologie come l’intelligenza artificiale.
“Huawei ha avviato uno sforzo senza precedenti per sviluppare internamente ogni componente della catena di approvvigionamento dell’IA, dalle apparecchiature per wafer alla costruzione di modelli,” spiega Dylan Patel di SemiAnalysis. “È la prima volta che vediamo un’azienda tentare di fare tutto da sola.”
Uno dei siti, gestito direttamente da Huawei, produrrà i suoi processori a 7 nanometri per smartphone e i processori AI Ascend – il primo tentativo dell’azienda di fabbricare chip avanzati in proprio. Gli altri due impianti, completati l’anno scorso, sono gestiti da SiCarrier (produttore di apparecchiature per chip) e SwaySure (produttore di chip di memoria). Nonostante Huawei neghi collegamenti con queste startup, secondo gli esperti del settore l’azienda le supporta con investimenti, condivisione di personale e tecnologia.
Il governo di Shenzhen fornisce sostegno finanziario a queste strutture, parte di un piano più ampio per localizzare componenti critiche in risposta ai controlli sulle esportazioni americani che mirano a ostacolare lo sviluppo tecnologico cinese.
Huawei costruisce fabbriche segrete di chip per combattere le sanzioni statunitensi
“Pensavo che Huawei fosse spacciata dopo l’attacco americano,” confessa un dirigente dell’azienda. “Invece le sue ambizioni sono cresciute e i progressi che sta facendo sono straordinari.”
Gli impianti si trovano vicino alle fonderie gestite dai produttori di chip Pengxinwei (PXW) e Shenzhen Pensun (PST), che secondo Washington sarebbero legati a Huawei. L’azienda ha investito anche in strutture di produzione a Shanghai, Ningbo e Qingdao.
Alcuni esperti rimangono scettici sulla capacità di Huawei di realizzare questi ambiziosi obiettivi, considerando la sua relativa inesperienza nella produzione di semiconduttori rispetto ai concorrenti. “È un grande progetto con molto supporto statale,” commenta un investitore del settore. “Ma ci sono aziende rivali in Cina che lavorano sulle stesse tecnologie da decenni senza essere riuscite a eguagliare ASML e TSMC.”
La strategia di Huawei permette ai fondi statali di investire nei suoi piani di sviluppo attraverso startup collegate, senza che il conglomerato debba accettare investimenti esterni che diluirebbero la sua base azionaria. “Queste aziende si separeranno da Huawei una volta raggiunto un certo livello di sviluppo,” spiega un insider. “Nel frattempo, Huawei le potenzia con personale, tecnologia e sistemi, accelerando l’innovazione e aumentando le loro possibilità di successo.”