Matrix è la realtà, una LEGGE della fisica lo conferma

E se il nostro universo fosse tutto una simulazione? Basandoci su quanto visto all’interno del celebre film Matrix, si potrebbero aprire nuovi ed utopistici scenari. A quanto pare, seppur dovesse essere possibile una situazione del genere, sarebbe impossibile rendercene conto. Da diverso tempo però alcuni scienziati si stanno occupando di questa situazione, che a quanto pare non sarebbe del tutto assurda.

Il Matrix World sarebbe quindi qualcosa di non impossibile, soprattutto usando un approccio probabilistico. Lo scienziato Neil deGrasse Tyson propone di immaginare di avere a disposizione una forza computazionale elevatissima tanto da permettere di simulare un intero universo nel nostro computer. Quest’ultimo andrebbe poi ad evolversi, portando lo sviluppo di strumenti informatici talmente potenti da simulare un intero universo dentro di loro.

Matrix nella vita reale, Melvin Vopson spiega la simulazione

Melvin Vopson, che ha pubblicato un lavoro in cui si discute la seconda legge dell’infodinamica, come fosse una nuova legge della fisica che supporta l’universo simulato.

Questo è quanto espresso da Vopson, che sostiene che la seconda legge dell’infodinamica sia una sorta di necessità cosmologica cosparsa di ramificazioni enormi e conseguenze scientifiche, soprattutto nel campo della biologia.

La mia teoria conferma il comportamento dell’informazione genetica, sostenendo che le mutazioni genetiche, nella loro forma più fondamentale, non siano eventi casuali, ma piuttosto processi che seguono la seconda legge dell’infodinamica. Questa legge implica che le mutazioni avvengano con l’obiettivo di minimizzare l’entropia dell’informazione nel genoma. Inoltre, la stessa legge potrebbe offrire spiegazioni a fenomeni presenti nella fisica atomica e all’evoluzione temporale dei dati digitali.

La teoria va oltre e getta luce su uno dei misteri più grandi ancora irrisolti in fisica, ossia il motivo per cui la natura sembri “preferire” gli stati ad alta simmetria, i quali coincidono con una minore entropia informativa.”

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