Piangere sott'acqua curiositàA volte vi vengono in mente strane domande all’improvviso? Del tipo “Perché le marmotte bevono l’antigelo?” o “Si può piangere sott’acqua?”. Alla seconda possiamo darvi una risposta e sarà più affascinante di quanto crediate.

Partiamo con lo sfatare il mito che le lacrime nascono per mostrare le nostre emozioni. No, non servono a quello, anzi hanno una determinata funzione biologica. Piangendo lubrifichiamo e proteggiamo i nostri occhi. Detto ciò, spiegare cosa succede se dovessimo lacrimare stando sotto la superficie dell’acqua è abbastanza complesso, perché implica l’accadere di un processo scientifico.

Cosa implica esattamente il fenomeno del piangere in acqua

Se fossimo in acqua, queste si mescolerebbero con tutto il liquido circostante, come se non versassimo alcuna lacrima. Ma c’è di più. La scienza ci mostra che la densità e la salinità delle nostre lacrime potrebbero avere anche un altro effetto, interagendo in maniera interessante con l’acqua.

Un esempio? Il mare, essendo salato, potrebbe portare ad un’alterazione della composizione delle lacrime, mentre se fossimo immersi in acqua dolce potrebbero diluirsi più rapidamente. La pressione dell’acqua, inoltre, potrebbe cambiare la velocità con cui le lacrime scorrono dai nostri occhi, soprattutto se siamo ad una maggiore profondità.

La risposta conclusiva? Piangere sott’acqua è possibile, ed è anche un fenomeno molto più complesso di quanto credessimo in quanto coinvolge leggi scientifiche fisiche e chimiche. Forse non ve lo eravate mai chiesti, ma ora avete una conoscenza in più sul funzionamento del nostro organismo. Magari, se siete in vacanza, potreste testare queste teorie!

 

 

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