vampiro

È recente la scoperta fatta da un gruppo di alcuni archeologi sul ritrovamento, presso un cimitero polacco, di uno scheletro di un bambino considerato un presunto vampiro.
Perché si pensa sia stato un vampiro?
Per il modo in cui è stato riscoperto il corpo, che corrisponde ad una pratica che, anni fa, i polacchi superstizioni utilizzavano per seppellire coloro che consideravano vampiri.
Lo scheletro in questione è stato trovato con il viso del bambino rivolto verso il basso.  Sotto di lui era presente un lucchetto che gli bloccava la gamba.
Oggetto che, secondo le superstizioni dell’epoca, avrebbe impedito al “vampiro” di ritornare dal mondo dei morti.

La tomba del bambino vampiro e altri ritrovamenti

Questo ritrovamento non è assolutamente il primo della sua specie. Solo l’anno precedente, era già stato rinvenuto lo scheletro di una donna vampiro. Anch’essa seppellita con un lucchetto ed una falce all’altezza della testa. Questo perché, nel caso in cui la donna fosse tornata dall’aldilà, sollevandosi la sua testa sarebbe stata staccata di netto dalla falce. In questo modo sarebbe stata rispedita nuovamente all’oltretomba (foto in evidenza). Un’altra caratteristica che è stata evidenziata sul ritrovamento della donna vampiro è che, nella tomba è stato rinvenuto anche un cappello di seta, presumibilmente appartenente a lei, simbolo che la persona in questione fosse anche economicamente stabile. Ciò significa che le superstizioni dell’epoca non tenevano affatto conto delle diverse condizioni sociali delle persone accusate di vampirismo o di stregoneria.
Ritornando al ritrovamento dello scheletro del presunto “bambino vampiro”, nella tomba, insieme ai suoi resti, è stata rinvenuta anche una mandibola umana, con una macchia verde. Cosa che, secondo alcuni studiosi, potrebbe essere stata causata da una particolare pozione che, gli antichi, utilizzavano per “trattare” coloro che erano diventati dei succhia sangue.
Insomma a quei tempi le convinzioni superstiziose non dimostravano alcuna forma di pietà o differenze di trattamento per le persone accusate. Indipendentemente dall’età, dal genere e dalla condizione sociale.
Tutto ciò inquieta, ma ci pone anche di fronte ad una domanda che appare inevitabile.
Ma i vampiri sono realmente esisti?

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