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Nonostante le promesse di Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, sembra che il canone Rai rimarrà in bolletta per il prossimo futuro. Questa notizia delude Salvini, che ha sostenuto l’abolizione di questa tassa fin da prima delle elezioni di settembre. Salvini sta ora affrontando le critiche dell’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio.

La presenza di Sergio davanti alla Commissione di Vigilanza ha rivelato che non è stato preso di mira per aver accettato la proposta di eliminare il canone. Contrariamente a quanto si aspettava la Lega, la nuova enfasi della Rai sotto la guida della Meloni non sembra prevedere una diminuzione delle somme raccolte tramite questo canone.

Canone Rai, la tassa non verrà eliminata

Sergio intende incontrare al più presto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che si occupa della questione. Tuttavia, in base alle ammissioni di Sergio, la tassa sembra essere permanente e non può essere eliminata. Egli ritiene che l’attuale modalità di riscossione, attraverso le bollette, sia superiore e debba essere mantenuta. Anche se non si esclude un nuovo approccio, la sua introduzione dovrebbe essere studiata a fondo per verificarne l’efficacia e i possibili rischi.

Sergio sottolinea che la tassa di concessione è la principale e necessaria fonte di entrate per il servizio pubblico, rappresentando circa il 70% delle risorse complessive dell’organizzazione. Sottolinea inoltre che il costo attuale è il più basso tra i principali Paesi europei. Secondo l’ultima pubblicità della Rai, l’attuale processo di riscossione dovrebbe essere riaffermato, poiché sono necessarie risorse sufficienti, certe e costanti per un periodo pluriennale. Come ha detto la presidente Barbara Floridia, la Commissione di Vigilanza ha già chiesto un’audizione al ministro Giorgetti su questo tema.

Sergio preferisce includere il costo della licenza nella bolletta per il timore di un mancato pagamento. Ritiene che il passaggio a modalità alternative potrebbe portare a un tasso di evasione del 30%, con forti preoccupazioni per la prosecuzione delle attività aziendali.

Infine, Sergio spinge fortemente per il mantenimento del pagamento del canone Rai in bolletta come alternativa più plausibile per garantire un flusso di cassa costante. Mentre continua il dibattito sugli aggiustamenti prospettici, sembra che il canone rimarrà, almeno per il momento, per garantire la stabilità finanziaria e l’efficacia del servizio pubblico della Rai.

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