Una delle piaghe del web che colpisce tutto il mondo è senza alcun dubbio lo streaming illegale di contenuti audiovisivi, fenomeno diffuso in tutto il mondo e che grazie ai netti miglioramenti dell’infrastruttura web ha subito una crescita sia diffusiva che qualitativa davvero impressionante, che ha reso le dimensioni del problema davvero importanti.

Il danno è indubbiamente legato a più fattori, in primis è diretto contro le aziende di distribuzione dei contenuti, le quali appunto si ritrovano ad avere contro competitori fuori da ogni regola e che distribuiscono i loro contenuti a prezzi sensibilmente inferiori e con pagamenti a nero, dettaglio che va in seconda linea a danneggiare anche le economie dei vari governi, dal momento che vanno a ridurre le entrate legate alle tassazioni delle varie transazioni.

 

In Italia una rete in meno

Un maxi blitz della Polizia Postale ha portato perquisizioni e sequestri in 22 città italiane, milioni di euro di incassi per il 70% di streaming “pirata” nel Paese: smantellata nella notte su input della Procura Distrettuale di Catania la “rete di streaming illegale più grande in Italia”.

L’annuncio è arrivato direttamente dalla Polizia di Stato durante le fasi conclusive della maxi operazione denominata Gotha.

La parte più nutrita dell’operazione si è ormai consumata: i Centri Operativi Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale stanno eseguendo perquisizioni e sequestri nei confronti degli appartenenti a una associazione per delinquere di carattere transnazionale, ecco le città coinvolte: Ancona, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Catania, Cosenza, Fermo, Messina, Napoli, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Siracusa, Trapani, L’Aquila e Taranto.

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