pannelli solari

La tecnologia dei pannelli solari si è evoluta parecchio negli anni, facendo spazio col tempo a innovazioni importanti sia per quanto riguarda l’efficienza che per i costi di produzione. Oggi ci andremo a soffermare sulle prossime produzioni, le quali sembrano subito molto fantasiose:

  • fotovoltaico galleggiante;
  • termofotovoltaico;
  • fotovoltaico spalmabile;
  • pannello autopulente;
  • pannelli arrotolabili;
  • pannelli a sole e pioggia;
  • celle in perovskite.

 

Pannelli solari: le 6 nuove invenzioni pronte a debuttare sul mercato

Fotovoltaico Galleggiante

In questo caso, parliamo di un’innovazione che risiede più nell’installazione che nella tecnologia in sé. Tramite questo sistema, si può risolvere uno dei problemi più contestati nel settore dei pannelli solari: il bisogno di grandi superfici per raccogliere l’energia sufficiente.

A quanto pare, questa novità consentirebbe di sfruttare il vasto e inutilizzato spazio oceanico per produrre energia rinnovabile a sufficienza.

 

Termofotovoltaico, energia di giorno e di notte

Questo è uno studio condotto da un team di fisici dell’Università Nazionale Australiana, i quali stanno cercando di creare in laboratorio questo metamateriale unico che sarebbe in grado di recuperare il calore di scarto per trasformarlo in energia elettrica.

Le celle, in questo modo, saranno molto più efficienti di quelle convenzionali, dato che possono raccogliere il calore del sole di giorno e di altre fonti esterne di notte. Così facendo, riescono ad aumentare sia l’efficienza che la durata della raccolta di energia.

 

Fotovoltaico spalmabile

La maggior parte delle celle fotovoltaiche sono estremamente sottili, tanto da poter essere “spalmate” su ogni superficie. Con questa tecnologia basata sui nanocristialli, infatti, le celle possono essere applicate su qualsiasi vetrata, grazie anche al fatto che sono trasparenti.

Con questa nuova tecnologia è possibile applicare questa sorta di pannelli praticamente ovunque, sfruttando ogni superficie possibile per poter accumulare energia e disfarsi dei soliti pannelli rigidi convenzionali.

 

Pannello Autopulente

Uno spazzolone che pulisce un pannello solare non costa poco. Proprio per questo motivo, il team di ricerca dell’Università di Boston, in collaborazione con la NASA, ha sviluppato un materiale trasparente che sarà elettricamente sensibile sulla superficie dello stesso pannello.

Questo porterà il pannello ad inviare una leggera carica elettrica quando sarà troppo impolverato, facendo sì che il 90% della sporcizia sia buttata fuori in meno di 120 secondi. La carica è data dall’accumulo elettrico del pannello stesso ed è molto inferiore alla perdita di resa per via della sporcizia.

I pannelli arrotolabili

Sentiamo spesso parlare di pannelli solari rigidi, ingombranti, pesanti e chi più ne ha più ne metta. Questa nuova soluzione della Global Solar Energy, sarà la prima tecnologia solare sottile e srotolabile, la quale non andrà ad intaccare il ruolo del deposito.

Lo spazio utilizzato sarà minimo e l’installazione sarà un gioco da ragazzi. I materiali utilizzati sono Rame, Indio, Gallio e Selenio.

Pannelli a sole e pioggia

Dopo i pannelli solari che riciclano calore di giorno e di notte, stanno per arrivare anche quelli che riescono a raccogliere energia sia quando il tempo è soleggiato e sia quando è piovoso.

L’Ocean University of China e la Yunnan Normal University hanno creato la cella solare con un sottilissimo strato di atomi di grafene, che permette una conducibilità degli elettroni più favorevole. Quando viene bagnato, lega una coppia di ioni positivi con una coppia dei suoi elettroni negativi in una “reazione acido-base d Lewis”, permessa dai sali presenti nella pioggia.

Questa reazione genera una specie di microcondensatore la cui differenza di potenziale genera una carica elettrica subito raccolta dal pannello.

 

Fotovoltaico in Perovskite

L’ultimo standard fotovoltaico di cui parliamo diventerà probabilmente quello più utilizzato nei prossimi anni. Si tratta di un pannello fotovoltaico generato dal Politecnico di Hong Kong, capace di assorbire più lunghezze d’onda dell’energia solare rispetto al solo silicio.

Infatti, lo strato superficiale in perovskite è composto da metilammonio-triioduro di piombo, sufficientemente sottile che riesce ad assorbire fotoni di breve lunghezza d’onda e lasciar passare le lunghezze d’onda più elevate catturate dallo strato sottostante in silicio.

L’efficienza è arrivata al 25,5%; quindi, il 15% in più rispetto ai pannelli solari solo in silicio. Oltre all’efficienza maggiore, questi pannelli sono anche più economici durante la produzione, consentendo una riduzione del costo dell’energia prodotta 0,50 €/W a 0,31€/W, quasi il 40% in meno.

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