Kinder: si apre un nuovo capitolo, ennesimi prodotti Ferrero contaminati

La vita è una corsa frenetica, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare di dover “correre” per sfuggire primamente dai focolai del Covid ed ora anche da quelli della salmonella. Tuttavia ciò che è stato è stato, ciò che sarà è bene prevenirlo. A tal proposito noi di Tecnoandroid abbiamo deciso di mettere in chiaro la questione Kinder Ferrero.

Kinder: quali sono i nuovi prodotti contaminati?

Scherzando e ridendo la salmonella per via dei Kinder ha raggiunto ben 134 (di cui 105 confermati e 29 in fase di accertamento) individui in Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia, e anche in Italia.

Ma quali sono i prodotti Kinder coinvolti negli ultimi giorni? Il Ministero della Salute ha segnalato:

  • Kinder Mix, il sacchetto da 132 grammi, pacchetto regalo da 193 e secchiello da 198 grammi.
  • Maxi Mix, in confezione con peluche da 133 grammi, con tutti i numeri di lotto e Tmc.
  • Mini Eggs, in formato da 100 e 182 grammi e Kinder Mini Eggs Mix in formato da 250 g, con tutti i numeri di lotto e Tmc.
  • Happy Moments, in formato da 162 e 242 g, con tutti i numeri di lotto e Tmc.
  • Happy Moments Mini Mix in formato da 162 grammi con i numeri di lotto L326RGF e L347RGF.
  • Kinder Shoko Bons da 133 g, ritirati tutti i lotti e le date di scadenza vanno dal 28/05/2022 al 19/08/2022.

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Qualora vi fosse capitato uno dei prodotti in precedenza elencati, vi consigliamo di controllare ulteriormente cercando le diciture RZ – LZ – R03 –L03. Ovviamente non consumateli ma contattate il servizio consumatori. Come fare? Compilate il forum sul sito https://www.ferrero.it/servizio-consumatori o chiamate il numero verde 800 90 96 90.

L’EFSA, Autorità per la sicurezza Alimentare Europea, ha sottolineato: “Il focolaio è caratterizzato da una percentuale insolitamente alta di bambini di età inferiore ai 10 anni ricoverati in ospedale, alcuni con gravi sintomi clinici come dissenteria mista a sangue. Sulla base di interviste ai pazienti e studi epidemiologici analitici iniziali, sono stati individuati quale probabile via di infezione alcuni prodotti a base di cioccolato“. E infine ha aggiunto: “I casi sono stati individuati mediante tecniche avanzate di tipizzazione molecolare. Poiché questa metodica di test non viene eseguita di routine in tutti i Paesi, è possibile che alcuni episodi non siano stati individuati”.

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