Negli Stati Uniti si diffonde una nuova variante Covid che crea preoccupazione tra i medici americani

Gli esperti in allarme negli Stati Uniti per una nuova variante Covid

Quando i ricercatori scoprirono Omicron, e in particolare Omicron 2, la comunità scientifica mise in guardia la popolazione per la grande capacità di trasmissione.

Negli Stati Uniti è apparsa una nuova variante, responsabile di diversi focolai che crescono a un ritmo allarmante.

I dipartimenti sanitari hanno segnalato i primi casi a catena nell’area di New York e in altri territori a Nord Est.

In base alle informazioni disponibili sinora, si tratterebbe di una sottovariante riconducibile alla stessa Omicron 2 denominata BA2.12.1.

La caratteristica più sorprendente della nuova mutazione è una contagiosità di oltre il 27% più alta rispetto alla prima BA.2 ( omicron 2).

Secondo i medici che seguono i casi, è responsabile già di 1 contagio su 5 a pochi giorni dalla sua scoperta. Questi dati sono rilevati sequenziando a campione il genoma virale. Tramite i tamponi dei pazienti risultanti positivi, ai test di tipo molecolare, si tiene traccia dell’andamento dell’epidemia.

Con un tasso di diffusione così rapido ci sono alte probabilità che si trasformi nella variante dominante. In pochissimo tempo ed attraverso gli spostamenti, come avvenuto in precedenza, potrebbe arrivare in Europa.

Per quanto riguarda i sintomi, al momento non ci sono evidenze che facciano pensare a un peggioramento della patogenicità. I dati parlano di un andamento prettamente sovrapponibile a quello della classica Omicron.

Tuttavia occorre prendere seriamente la situazione in corso, e stabilire se la nuova variante possa contagiare e sviluppare l’infezione anche nelle persone che hanno già contratto Omicron 1 o 2.

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