Sono i Neptune, Made in Ucraina, i missili che hanno colpito l’incrociatore Russo Moskva.

Neptune: anche l’Ucraina produce armamenti

Il teatro di guerra in Ucraina avanza giorno dopo giorno, nonostante i ripetuti appelli al cessate il fuoco e una diplomazia che non riesce ad avere la meglio.

Quella che inizialmente era prevista come una guerra lampo si è dunque ben presto trasformata in una resistenza, che inaspettatamente ha messo e sta mettendo tuttora a dura prova Mosca.

Da parte sua la Russia ha sempre affermato che l’operazione speciale verrà condotta in maniera minuziosa, per evitare perdite tra i civili.

C’è chi ha parlato del contributo Nato nel rifornimento di armi come un’operazione di ostacolo alla pace, poiché l’esercito Ucraino senza aiuti esterni sarebbe allo stremo e costretto alla resa, ponendo fine al conflitto.

Eppure anche la stessa Ucraina è produttrice di armamenti. In particolare parliamo dei missili Neptune, che hanno affondato l’incrociatore Russo Moskva. Per questo motivo non è scontato che senza rifornimenti si abbia una situazione di de escalation militare rapida.

Il Moskva, è stato un incrociatore lanciamissili della classe Slava realizzato in Unione Sovietica ed entrato in servizio nel 1983. Dal 2000 al 2022 è stata la nave ammiraglia della Flotta del Mar Nero.

Quando la Russia ha lanciato l’offensiva era consapevole che avrebbe avuto delle perdite sia in termini umani che di mezzi.

L’affondamento della Moskva però non è una semplice perdita, ma lede l’immagine dell’esercito Russo. L’incrociatore prese parte nella guerra russa in Siria come nell’invasione della Crimea e della Georgia.

L’esercito Ucraino è stato molto abile nel condurre l’attacco. Ha utilizzato come diversivo un drone Bayraktar che ha tenuto impegnato il sistema difensivo della nave, ed al contempo sferrando con successo l’attacco con i Neptune. Come si suol dire: colpito e affondato, ma non solo militarmente, anche nell’orgoglio.

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