lunedì, Marzo 3, 2025

Kinder e la salmonella nelle uova di Pasqua, è allarme se avete mangiato queste

di Felice Galluccio

Kinder e la salmonella nelle uova di Pasqua, è allarme se avete mangiato queste

Non è mai veramente Pasqua se in casa non c’è un uovo della Kinder. Quelle che sono ormai diventate da tempo il simbolo della festività religiosa per eccellenza che giunge con l’arrivo della primavera, potrebbero essere davvero difficili da trovare, ma in realtà viene sarete già accorti visto che oggi è Pasqua.

Stanno infatti alle ultime notizie, pare che marchi del calibro di Carrefour, Lidl, Bennet, Gros Cidac, Penny Market, Unes e Sigma avrebbero rimosso le uova della Kinder dai loro scaffali. Ovviamente il ritiro non coinvolge tutti i prodotti, ma solo alcune tipologie della Ferrero.

 

Kinder e uova di Pasqua: voci diffuse negli ultimi giorni, facciamo chiarezza

Si parla di salmonella, la quale avrebbe colpito 134 persone tra alcuni dei principali paesi europei compresa l’Italia. Non tutte le uova di Pasqua della Kinder però sono comprese, ma solo Kinder Sorpresa T6 “Pulcini”, il Kinder Sorpresa Maxi 100g “Puffi” e “Miraculous”. Si tratta più precisamente dei lotti fino al L098L e come termine minimo di conservazione tutte le date fino a 21/08/2022.

In merito alle Uova Kinder GranSorpresa, non c’è nulla da temere visto che sono state prodotte in territorio italiano, più precisamente ad Alba. Anche le confezioni da 46 e 125 g di Kinder Schoko-Bons sono finite sul banco degli imputati, più in particolare ad Arlon, in Belgio e i prodotti rimossi hanno una scadenza compresa tra il 28/05/2022 e il 19/08/2022.

Questo è quanto emerso dalle ultime indagini condotte dall’EFSA, Autorità per la sicurezza Alimentare Europea:

“Il focolaio è caratterizzato da una percentuale insolitamente alta di bambini di età inferiore ai 10 anni ricoverati in ospedale, alcuni con gravi sintomi clinici come dissenteria mista a sangue. Sulla base di interviste ai pazienti e studi epidemiologici analitici iniziali, sono stati individuati quale probabile via di infezione alcuni prodotti a base di cioccolato. I casi sono stati individuati mediante tecniche avanzate di tipizzazione molecolare. Poiché questa metodica di test non viene eseguita di routine in tutti i Paesi, è possibile che alcuni episodi non siano stati individuati”.

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