Secondo le ultime indiscrezioni, negli ultimi sei mesi su Facebook siano stati promossi contenuti dannosi: è quello che emerge in un rapporto interno ottenuto da “The Verge”.

Più precisamente, un gruppo di ingegneri ha notato la criticità fin dallo scorso ottobre, quando un’improvvisa ondata di disinformazione ha iniziato a fluire attraverso il feed delle notizie. Scopriamo insieme maggiori dettagli.

 

Facebook: l’algoritmo ha diffuso contenuti dannosi

Il feed delle notizie, invece che eliminare i post, ne avrebbe aumentato le visualizzazioni fino al 30% a livello globale. Il problema, infine, è stato risolto definitivamente lo scorso 11 marzo. Inoltre, sempre secondo questo rapporto interno, durante questo periodo di bug, i sistemi di Facebook non sarebbero riusciti neanche a bloccare adeguatamente la probabile nudità, i contenuti violenti e persino i media statali russi.

Il portavoce di Meta Joe Osborne ha confermato l’incidente a The Verge, affermando che la società “ha rilevato incongruenze nel declassamento in cinque diverse occasioni“. I documenti interni affermavano che il problema tecnico è stato notato per la prima volta nel 2019 ma non ha creato un impatto evidente fino a ottobre 2021.

Continua dicendo: “Abbiamo rintracciato la causa principale in un bug del software e applicato le correzioni necessarie”, ha affermato Osborne, aggiungendo tuttavia che il bug “non ha avuto un impatto significativo a lungo termine“. Sicuramente una svista che avrà causato una diffusione di immagini, video e notizie che non sarebbero dovute finire in rete.

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