I buchi neri al centro di molte galassie potrebbero assomigliare più a frittelle che a ciambelle, frittelle che bruciano mentre i buchi neri al centro si infiammano sui bordi. È così che l’astronomo dell’Université de la Côte d’Azur, Romain Petrov, descrive le nuove scoperte. La nuova ricerca conferma ed estende una teoria di lunga data sui nuclei galattici attivi, sui centri luminosi di alcune galassie che si ritiene siano guidati da buchi neri.

“La coevoluzione tra il buco nero e una galassia: cosa c’è stato prima, il buco nero o la galassia? — ha un forte impatto sulla storia dell’evoluzione, inclusa la formazione di stelle”, spiega Petrov. Insieme ai suoi colleghi, Petrov ha utilizzato uno strumento che prende il nome di MATISSE per condure alcuni studi sulla galassia Messier 77, una galassia a spirale barrata a circa 47 milioni di anni luce dalla Terra.

Messier 77 è una delle galassie più facili da osservare con un nucleo galattico attivo ed è stata la base per quello che è noto come il Modello Unificato dei Nuclei Galattici Attivi. Sostiene che le differenze nel comportamento osservato tra i diversi nuclei siano dovute a come le osserviamo: il buco nero centrale è nascosto da polvere e gas.

Buchi neri: la verità sulla loro evoluzione e le nuove osservazioni sulle galassie

Secondo le ultime osservazione, una nuvola di gas bianca viene espulsa dal centro della galassia attiva. Presumibilmente dal buco nero supermassiccio che si nasconde nel suo nucleo. Nel 2019, un team che utilizzava lo strumento GRAVITY attraverso il Very Large Telescope ha pubblicato risultati che secondo il dottor Petrov sfidavano questa teoria e quindi il modello unificato.

GRAVITY, come MATISSE, è uno strumento a infrarossi. Il team di GRAVITY ha concluso di poter vedere il bordo interno caldo della “ciambella”, il punto che dovrebbe nascondere i buchi neri. “Se vedi il bordo interno della ciambella, allora non può nascondere la struttura centrale che si trova al centro di quella ‘ciambella’. Quindi il modello unificato è corretto” ribatte Petrov.

“Preferisce ancora il modello unificato, con un aggiornamento: il cumulo di polvere nasconde effettivamente la struttura centrale in Messier 77, ma sembra più un pancake con un foro al centro”. Il modello unificato può ora essere applicato allo studio di altri nuclei galattici attivi. Aiuterà gli astronomi nel tentativo di svelare come i buchi neri e le galassie si evolvono di pari passo.

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