aumento diesel e benzina

Le forniture statunitensi di diesel, benzina e olio combustibile sono diminuite e le raffinerie hanno difficoltà a sopportare la forte domanda, questo significa che l’aumento dei prezzi in Italia continuera’ per mesi.

La domanda di diesel, olio da riscaldamento e altri prodotti supera da mesi i livelli pre-pandemia e’ salita oltre le previsioni. Ci si mette anche il fatto che la produzione non è andata avanti poiché alcune raffinerie hanno chiuso dall’inizio della pandemia di coronavirus mentre, altre hanno sospeso la manutenzione.

A partire da giovedì, i futures sull’olio da riscaldamento avevano un prezzo di 2,83 dollari, il prezzo più alto degli ultimi sette anni.

L’aumento dei costi del carburante potrebbe diventare una caratteristica ricorrente dei mercati energetici poiché le aziende trovano più difficile reagire a situazioni estreme come queste.

Le raffinerie non stanno a passo con la crescente domanda

Secondo i dati della US Energy Information Administration, la domanda negli Stati Uniti nel 2021 è aumentata di circa il 5% al ​​di sopra dei livelli pre-pandemia, mettendo le scorte al 15% in meno rispetto alla media mobile quinquennale.

Quando le scorte sono basse, i raffinatori generalmente rispondono aumentando la produzione. Tuttavia, la capacità di raffinazione globale si è ridotta di oltre 2 milioni di barili al giorno durante la pandemia, mentre la capacità di raffinazione dello scorso anno è scesa del 4,5%, ovvero 18,1 milioni di barili al giorno (bpd), secondo i dati.

Il prezzo medio nazionale del diesel è salito invece a 3,78 dollari per gallone, il più alto da settembre 2014. In luoghi come il New England, si prevede che la produzione alimentata a petrolio aumenterà temporaneamente nei prossimi giorni, il che potrebbe aumentare ulteriormente i prezzi.

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