bollo auto

Nel 2021 c’è stata la cancellazione del bollo auto per gli automobilisti che avevano un saldo dal 22 marzo 2021 non superiore a 5.000 euro di debiti non pagati verso l’erario e risalenti al periodo 2000-2010.

Negli ultimi giorni, però, arriva la notizia che nel 2022 le Regioni potrebbero procedere ad aumentare il bollo auto. Perché? Fondamentalmente il bollo auto è una tassa regionale. Il pagamento viene effettuato a favore della regione di residenza del proprietario dell’auto. Quindi l’imposta viene riscossa dalla regione che può decidere a sua discrezione sia le aliquote che eventuali esenzioni e sconti.

Ad esempio, in Lombardia come in Campania, chi paga il bollo auto tramite addebito continuo sul conto corrente riceve uno sconto rispettivamente del 15 e del 10 per cento.

Un altro aspetto da considerare è che nel 2020 molte regioni hanno sospeso il pagamento del bollo auto, a causa della pandemia di covid-19, al fine di aiutare gli automobilisti dal punto di vista economico. Quindi nel 2020 le regioni hanno guadagnato meno e si è sentito molto parlare del loro bilancio. Il governo centrale, dal canto suo, non ha effettuato trasferimenti alle Regioni per annullare il mancato pagamento del bollo auto. Quindi nel 2022 si potrebbe pensare ad un aumento del bollo auto.

Contributo per l’acquisto di auto elettriche

C’è infine il fatto che il bonus auto, partito dal 27 ottobre, dà un grosso contributo all’acquisto di auto elettriche sulle quali non si dovrà pagare per i prossimi cinque anni, dopodiché viene scontato del 75%. Quindi una perdita di reddito che potrebbe essere compensata dall’aumento del bollo auto sulle classi di auto più inquinanti.

Come riportato da Investireoggi, sono diverse le regioni italiane che stanno pensando di aumentare il bollo auto nel 2022. In particolare la puntura partirebbe dalla Toscana. La discussione è in corso, ma al momento nulla è ancora ufficiale.

Anche se solo una regione decidesse di aumentare il bollo auto, ci sarebbe uno precedente che potrebbe spingere altre regioni a fare lo stesso. Ma in un momento ancora di difficoltà economica, e di aumento di benzina e gasolio, potrebbe non essere una scelta adeguata, anche se va conciliata la necessità di pareggiare i conti regionali.

 

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