Honor 50 segna finalmente in ritorno in grande stile dell’azienda cinese nel mercato europeo, con uno smartphone che punta direttamente alla fascia alta del mercato rappresentando a tutti gli effetti il suo flagship. A fronte di alcuni aspetti molto positivi e di un prezzo onesto, ci sono però alcuni piccoli dettagli che gli impediscono di confrontarsi direttamente con modelli come OnePlus 9, Samsung S21, Oppo Reno 6 Pro e così molti altri. Ma l’aspetto più importante è il ritorno ad un sistema operativo, Android 11 con Magic Ui 4.2, completo del supporto al Play Store e ai servizi Google, che si sono rivelati decisamente importanti nel mondo mobile e per l’integrazione delle app nel mondo Android.

Il ritorno dei Servizi Google

Partiamo proprio da questo aspetto, che ha segnato il ritorno di Honor 50 sul mercato europeo, in un modo che gli permette di competere alla pari con tutte le altre aziende del settore. A bordo Android 11, peccato che il telefono non sia stato presentato con Android 12 (uscito molto recentemente) e che avrebbe permesso al device di avere maggiore visibilità e un motivo in più per essere acquistato. Eppure questa Magic UI 4.2, senza stravolgere nulla, riesce ad essere piacevolmente fluida, molto più della media a cui siamo stati abituati, e anche ben ottimizzata, senza bug evidenti o lag nell’apertura delle app e nella gestione delle transizioni. Non sono presenti funzionalità particolari o adattate esclusivamente per questo modello, con una gestione pulita e standard dell’esperienza Android: le app di sistema relative alle impostazioni, alla galleria, musica, email, chiamate (etc. etc.) funzionano bene nella loro semplicità ed essenzialità.

Avremo a disposizione finalmente il Play Store con tutte le app disponibili sugli altri smartphone Android, con gestione completa dei servizi Google con Gmail, YouTube, le varie suite relative e news, film, libri, giochi, così come l’Assistente vocale e l’app Google per la gestione del proprio account e delle ricerche. Tutto al completo per la felicità di noi utenti.

Un design particolare nelle sue varianti

Quest’anno Honor ha deciso di proporre, oltre alle sue classiche varianti Black e Green, anche due varianti aggiuntive: una denominata Crystal, molto simile a quella Glow progettata da Oppo, e l’altra invece con una serigrafia unica nel suo genere, con il logo Honor su tutto il pannello posteriore. Una scelta ben riuscita, soprattutto nelle due varianti più particolari, che permette all’utente di avere una bella scelta con colori riusciti e design che colpiscono.

In mano Honor 50 sembra un telefono di fascia alta, con materiali premium, uno schermo curvo da 6,57″ e delle ottime rifiniture. Le dimensioni arrivano a 159,96 mm x 73,76 mm, con uno spessore di 7,78 mm e un peso di 175g: si tiene bene durante l’utilizzo e i bordi stondati sulla parte anteriore e su quella posteriore trasmettono un ottimo feeling anche con utilizzo prolungato. Ma a colpire nel segno è il design della fotocamera, che ritroviamo anche su Huawei Nova e Huawei P50 (nonostante attualmente si tratti di due aziende del tutto indipendenti l’una dall’altra), con un dual ring che ingloba il modulo posteriore di cui parleremo più avanti. Presenti inoltre il connettore USB Type C sul lato inferiore, microfono, altoparlante mono, slot per doppia sim senza espansione per memory card e tasti di accensione/spegnimento e bilanciere del volume.

Un display da 1 miliardo di colori 

Non è facile come può sembrare introdurre su un modello nella fascia dei 500€ un display di questo tipo, con supporto alla tecnologia OLED da 6,57″ con risoluzione di 2340×1080 pixel da 1 miliardo di colori. Tuttavia alla prova visiva non abbiamo trovato lo stesso effetto wow di altri device con display di questo tipo. Certo, comunque bella la resa (paragonabile tranquillamente anche alla fascia di smartphone da 700-800€) e superiore alle aspettative nella sua fascia di prezzo. Anzi, ci sarebbe da precisare un paio di particolari: sia in modalità Intensa, che in modalità Normale la tonalità dello schermo vira leggermente verso il verde (è possibile correggerla a nostro piacimento con la gestione della temperatura colore) e inclinando lo schermo i colori tendono a variare leggermente rispetto alla visione frontale. Non è un problema questo, dato che solitamente guardiamo lo schermo frontalmente, peccato però che lo schermo, curvando ai lati, crei una striscia con una tonalità leggermente diversa in corrispondenza dei lati, visibile in particolare con colori chiari e con il bianco. Ma parliamo finalmente del punto forte di questo pannello: i 120Hz di refresh rate. Un tocco che completa la sua ottima dotazione e che permette al sistema di raggiungere una fluidità eccellente e una risposta al touch istantanea. Lo abbiamo apprezzato nei menù di sistema, nella transizioni e perfino nelle app che supportano refresh rate superiori ai 60Hz, rimanendo piacevolmente colpiti dalla resa del telefono.

Sotto al display inoltre Honor ha integrato un sensore ottico di sblocco per l’impronta digitale: veloce, anche se non velocissimo ed estremamente affidabile, con 98 sblocchi su 100 nella nostra prova in redazione.

Un processore da fascia media

Oltre che un ritorno ai servizi Google, Honor 50 segna anche il ritorno ai processori Snapdragon, con la variante 778G in versione 5G. Si tratta di un processore largamente usato nella fascia media e che riesce a restituire ottime prestazioni a tutto tondo. Anzi, spesso il mio consiglio è quello di scegliere device con processori non al top, come possono essere SD888 o 888+, a meno che non abbiate particolari esigenze da soddisfare. Al giorno d’oggi il rapporto qualità/prezzo/prestazioni garantito da processori come questo 778G, dall’870 o anche dai vari Dimensity 900 o 1200, riescono a fornire un’esperienza perfettamente fluida e ben bilanciata nella resa nei giochi, nella velocità di apertura delle app e soprattutto nella gestione della batteria. A completare il quadro tecnico di Honor 50 troviamo 6/8GB di ram e due tagli di memoria da 128GB e da 256GB non espandibili. Ci ha convinto la gestione del multitasking e del recupero delle app dal background, con oltre 15 applicazioni recuperate correttamente senza necessità di caricamento da zero.

Per quanto riguarda il contorno è supportato il Wi-Fi 6, il Bluetooth, NFC per pagamenti e documenti, GPS e tutti quegli aspetti necessari a rendere uno smartphone aggiornato agli ultimi standard del 2021. Honor ha aggiunto perfino il supporto alle reti 5G di ultima generazione, ma purtroppo sotto il profilo audio rimane un po’ indietro, con uno speaker mono sulla parte inferiore del dispositivo. Sicuramente l’utilizzo e l’accessibilità ad auricolari true wireless e cuffie bluetooth è molto più facile e intuitivo, eppure un audio stereo avrebbe fatto la differenze sotto questo profilo per rendere Honor 50 davvero completo sotto ogni punto di vista.

 

Autonomia da device quotidiano

Quando si tratta di usare questo Honor 50 per le normali attività che impegnano la nostra quotidianità, la batteria da 4300 mAh gestisce alla perfezione qualsiasi compito, restituendo una durata che copre completamente la giornata stress a cui sottoponiamo gli smartphone durante le nostre prove. 4% di batteria consumata per un’ora di streaming con Netflix (luminosità 50% e speaker 50%), 8% per un’ora di navigazione tra i reels di Instagram e circa il 18% per un’ora di gaming. Come emerge da questi dati lo Snapdragon 778G riesce a fare davvero molto bene con le normali operazioni quotidiane legate ai social, allo streaming e a tutti quegli aspetti come la messaggistica e le nostre app preferite che ci tengono impegnati ogni giorno. Tuttavia sotto sforzo tende a consumare un po’ più della media, senza però esagerare troppo. La ricarica rapida supportata è da 66W, esclusivamente con caricabatterie proprietario fornito nella confezione, per una ricarica completa in poco più di 30 minuti.

Fotocamere e vlogging

Lo scopo di Honor è quello di proporre sul mercato un device che riesca ad approcciarsi al mondo del vlogging in maniera completa e approfondita. E dobbiamo dire che in un certo senso questo aspetto è stato implementato molto bene in Honor 50, con delle feature interessanti, come la ripresa multi-video personalizzabile, una fotocamera posteriore da 108MP e una anteriore da 32MP. Ma in quanto a resa siamo su buoni livelli, anche se non perfetti per il mondo del vlogging. La fotocamera anteriore da 32MP si comporta bene in quanto a nitidezza, tonalità dei colori e resa della pelle, ma la mancanza della stabilizzazione influisce negativamente nella resa notturna e con luce scarsa. Anche l’HDR, in situazioni di luce difficile, come il controluce, non si attiva sempre correttamente e tende a sfocare il viso per riuscire a creare un giusto rapporto tra sfondo e soggetto. Inoltre, la ripresa video anteriore si ferma ad una risoluzione di 1080p a 60fps: è vero, il supporto al 4k non è affatto indispensabile, ma se pensiamo al mondo del vlogging allora avrebbe fatto sicuramente comodo per avere quel pizzico di qualità in più da sfruttare per crop o per le dirette sui social.

Passando al modulo posteriore, come abbiamo visto il dual ring è un’ottima soluzione visiva e crea un bel contrasto sul pannello di Honor 50. Sono quattro le lenti integrate al suo interno: la principale da 108MP, ultrawide da 8MP e due fotocamere, macro e sensore per lo sfocato da 2MP l’una. Molto buona la resa all’aperto o in condizioni di luce perfette, con fotografie paragonabili anche alla fascia alta del mercato, ma quando si tratta di gestire situazioni in interno o in zone d’ombra la qualità della foto sembra calare soprattutto sul fronte nitidezza e su quello di gestione dei dettagli. Anche con il più piccolo crop si può notare questo aspetto, e anche alcuni piccoli artefatti legati all’aumento di contrasto e del disturbo digitale sulle foto al buio. Ininfluenti per gli utenti le due fotocamere da 2MP, sempre a corredo come su decine di altri modelli, mentre la fotocamera ultrawide da 8MP a causa della bassa risoluzione entra in difficoltà sui lati dell’immagine e in situazioni di luce precaria. L’HDR in ogni caso funziona abbastanza bene, con foto che risultano luminose al punto giusto e in grado di mettere in evidenza sia le zone più scure che quelle più chiare. Lato video la ripresa posteriore arriva fino al 4K a 30FPS. Velocissima e precisa la messa a fuoco e la regolazione dell’esposizione quando passiamo da una zona buia ad una molto luminosa, con una gestione istantanea della scena, mentre il panning con risoluzione 4K risulta leggermente scattoso e la mancanza della stabilizzazione ottica si fa sentire se non stiamo troppo attenti o fermi durante la ripresa.

Conclusioni e prezzo

Per essere un ritorno in grande stile, sicuramente Honor è riuscita nel suo intento, e nell’attesa di conoscere i prossimi modelli che ha in serbo per noi, riveliamo il prezzo di questo Honor 50: 529€ per la versione 8/128GB e 599€ per la versione 8/256Gb con colorazioni variant. Un prezzo che per alcuni aspetti riesce ad integrare funzionalità e caratteristiche della fascia direttamente superiore a questo device, ma che per altri aspetti rimane un po’ indietro rispetto alla concorrenza. Honor 50 è un device adatto ad un utilizzo a tutto tondo, grazie ad un processore potente al punto giusto, la cui autonomia riesce a soddisfare anche gli utilizzatori più impegnati e un display dalle caratteristiche top con refresh rate a 120Hz. Tutte belle prove da parte di Honor, che però inciampa sul lato audio con lo speaker mono e sulla stabilizzazione ottica, presenti entrambi su uno smartphone come OnePlus Nord 2 da 399€. Probabilmente il budget è stato indirizzato maggiormente sul lato display, curvo e con supporto al miliardo di colori e ad un’ottima luminosità, e al lato dell’ottimizzazione software, che ha fatto un grande passo in avanti con la Magic UI 4.2. Quindi sta a voi scegliere in base alle vostre priorità e alla vostra tipologia di utilizzo se Honor 50 può essere il vostro device per questo fine anno, i presupposti ci sono, e i Servizi Google anche.

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