“Cosa dice davvero la nostra ricerca sul benessere degli adolescenti e su Instagram”: il social network ha intenzione di chiarire le accuse riferitogli alcuni giorni fa. È davvero dannoso per la salute dei teenager? Ecco la verità.

Alcuni giorni fa Instagram era finito nel vortice delle polemiche in seguito all’inchiesta del Wall Street Journal che lo accusava di aver tenuto nascosti gli effetti negativi del social sulla salute degli adolescenti. Ebbene, ora è arrivato il momento di chiarire le accuse precedenti. Nel post pubblico si legge il titolo “Cosa dice davvero la nostra ricerca sul benessere degli adolescenti e su Instagram”, e a seguire: «non è esatto che questa ricerca dimostra che Instagram è “tossico” per le ragazze adolescenti».

In sua difesa ha dichiarato: «Lo studio ha effettivamente dimostrato che molti adolescenti ritengono che l’uso di Instagram li aiuti quando stanno lottando con momenti difficili e problemi che gli adolescenti hanno sempre affrontato».

Instagram: la verità sul caso

«Contrariamente alla caratterizzazione del Wall Street Journal – si legge in un post di Pratiti Raychoudhury, Vice President, capo della ricerca di Facebook – in 11 delle 12 aree della diapositiva a cui fa riferimento il Journal», comprese quelle più gravi come la solitudine, l’ansia, la tristezza e i problemi alimentari, «più ragazze adolescenti che hanno affermato di aver lottato con quel tipo di problema, hanno anche detto che Instagram ha reso migliori quei momenti difficili. Facciamo ricerche interne per scoprire come possiamo migliorare al meglio l’esperienza per gli adolescenti e la nostra ricerca ha informato di cambiamenti del prodotto e nuove risorse.»

Ad ogni modo Instagram, dopo le svariate polemiche, ha deciso di sospendere il progetto Instagram Kids, l’iniziativa dedicata ai bambini di meno 13 anni emersa nei mesi scorsi. Lo ha annunciato Adam Mosseri in un post ufficiale: «Pur sostenendo la necessità di sviluppare questa esperienza – scrive – abbiamo deciso di mettere in pausa il progetto. Questo ci darà il tempo di lavorare con genitori, esperti, responsabili politici e autorità di regolamentazione, per ascoltare le loro preoccupazioni e dimostrarne il valore e l’importanza».
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