Dopo il rinvio di 18 mesi legato all’emergenza sanitaria da Covid-19, sono ripartite le notifiche per le cartelle esattoriali sospese. Parliamo di 25 milioni di cartelle esattoriali, delle quali solo 4 milioni saranno consegnate entro la fine dell’anno.

Cartelle esattoriali: la solita inefficienza italiana

Entro la fine dell’anno saranno consegnate 4 milioni di cartelle esattoriali. Questo equivale a consegnarne circa 33.000 al giorno, una cifra spropositata. Un lavoro così arduo che il parlamento ha chiesto al governo lo stop delle riscossioni, votando a favore della mozione presentata da Fratelli d’Italia.

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Secondo i dati, più della metà dei debiti sono inferiori a 300 euro e solo il 10% supera i 5.000 euro. Si tratta quindi di piccoli importi per la maggior parte dei debiti. Il punto chiave è che arrivano in un momento critico per l’economia degli italiani. Tante chiusure e restrizioni che hanno messo in difficoltà tantissimi imprenditori.

Il punto della questione è questo: sarebbe giusto far finta che questi debiti non siano mai esistiti? I contribuenti che hanno pagato secondo le scadenze o già dopo la prima notifica dunque, si troverebbero ad aver sborsato denaro nonostante la loro onestà. Chi invece ha evitato il pagamento il più possibile, non dovrà più pagare.

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Bisogna anche dire che però l’Agenzia delle Entrate ha circa 1.000 miliardi di euro di crediti, praticamente il 60% del Prodotto interno lordo del nostro paese. Se questa somma venisse riscossa interamente, avremmo praticamente risolto il problema del debito pubblico. La stima però degli importi che saranno effettivamente riscossi è di 85 miliardi, pari al 9%. Sono tanti soldi, è vero, ma molto meno della cifra complessiva.

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