Nuove date per lo switch off al digitale terrestre. Molti credono in un ulteriore posticipo, ma nulla di tutto ciò. Facciamo chiarezza in così tanta confusione e precisiamo cosa succederà il 15 ottobre e cosa, invece, comporterà il 15 novembre. Non è facile districarsi dalle cattive interpretazioni del nuovo decreto che, fra le altre cose, come sempre, non è immediato nella sua comprensione. Ecco tutti i dettagli per non avere più dubbi, ma certezze.
Digitale terrestre: cosa succede il 15 ottobre
Fake news su digitale terrestre e DVB-T2 a parte, di cui vi abbiamo già ampiamente parlato in un nostro recente articolo, occorre fare chiarezza sulle date dello switch off. La domanda principale riguarda proprio il 15 ottobre secondo cui, erroneamente, molti credono sia saltata.
Non è così, infatti proprio quel giorno tutte le emittenti potranno decidere se abbandonare la vecchia codifica MPEG-2 adottando la nuova MPEG-4. Cosa comporterà questo per il digitale terrestre? Nulla, se non che i televisori davvero vecchi non riusciranno più a ricevere tali canali.
Ad esempio, la RAI passerà alla nuova codifica 13 canali TV e 9 canali radio di tutto il suo palinsesto. Tra questi abbiamo: Rai 1 HD, Rai 2 HD, Rai 3 HD, Rai 4, Rai Movie, Rai 5, Rai Storia, Rai Sport + HD, Rai Sport, Rai Premium. Per i bambini invece i canali: Rai Gulp, Rai YoYo e Rai Scuola.
Per quanto riguarda invece le radio del digitale terrestre, a passare sulla codifica MPEG-4 saranno: Rai Radio Tutta Italiana, Rai Radio 3 Classica, Rai Radio Techetè, Rai Radio Live, Rai Radio Kids, Rai Isoradio, Rai Gr Parlamento, Rai Radio1 Sport e Rai Radio2 Sport.
Infine, i canali che rimarranno con il digitale terrestre in MPEG-2 sono: Rai 1, Rai 2, Rai 3 e Rai News 24.
Cosa succederà il 15 novembre
Resta ancora da scoprire cosa succederà al digitale terrestre il 15 novembre 2021. Entro questa data inizieranno a spegnersi definitivamente le frequenze radio a banda 694-790 Mhz. Queste ultime infatti dovranno essere assegnate agli operatori telefonici che le hanno acquistate all’asta per sfruttarle come celle per il 5G.
Da qui le varie Regioni, a seconda dell’area di appartenenza, si sposteranno sulle frequenze del nuovo digitale terrestre DVB-T2. Il percorso durerà fino a gennaio 2022, termine ultimo quando tutte le vecchie frequenze dovranno essere abbandonate.