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Gli Stati Uniti sono tra i paesi che più di tutti hanno vaccinato i giovani adulti. Sui dati che finora hanno condiviso si è visto che il vaccino di Pfizer ha un effetto collaterale sui più giovani non visto in altre fasce di età, o più semplicemente passato sotto traccia. Adesso, il CDC ha sottolineato come questi casi sono più di quelli che ci si aspettava all’inizio.

Si parla sostanzialmente della miocardite, l’infiammazione del muscolo cardiaco. Se anche è ormai dato per assodato che si tratta di un effetto indesiderato, l’annuncio ufficiale da parte delle autorità sta tardando ad arrivare. Detto questo, l’effetto in questione del vaccino di Pfizer non è minimamente comparabile con i rischi legati al vaccino di AstraZeneca.

 

Pfizer: i numeri della miocardite

Negli Stati Uniti le dosi somministrate alla fascia di età dai 12 ai 24 anni è il 9% delle dosi totale inoculate fino ad ora. Nonostante quindi sia una frazione abbastanza piccola del totale, più della metà dei casi di miocardite associati a Pfizer sono proprio di tale fascia. I CDC, sulla seconda dose, si aspettavano un’incidenza di massimo 102 casi mentre quelli certi sono 283 allo stato attuale.

Pfizer ha da canto suo dichiarato che il collegamento tra il vaccino e l’effetto collaterale non è ancora stato fatto, ma allo stato attuale sembra difficile negarlo. Detto questo, il rischio è minimo e si è visto come il 98% dei casi non hanno avuto bisogno di cure di emergenza o altro. Il rischio è bassissimo e per quanto possa spaventare, l’effetto non si può definire più di tanto pericoloso.

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