green passSpostamenti nell’Unione Europea e viaggi liberi in Italia tra le regioni: è questo che prevede il Green Pass Covid che è atteso per il mese di giugno. Il Premier Mario Draghi, a tal proposito, ha avuto da dire qualcosa agli italiani:

“Noi dobbiamo offrire regole chiare e semplici per garantire che i turisti possano venire da noi in sicurezza. A partire dalla seconda metà di giugno sarà pronto il Green pass europeo. Nell’attesa, il governo italiano ha introdotto un pass verde nazionale, che entrerà in vigore già a partire dalla seconda metà di maggio. In attesa del green pass europeo il governo italiano ha introdotto un green pass nazionale che permetterà alle persone di muoversi tra le regioni”.

Green Pass Covid: una nuova speranza per l’UE

Mediante l’ultimo decreto riaperture varato dal Governo, si è visto che “dal 26 aprile 2021 sono consentiti gli spostamenti tra le Regioni diverse nelle zone bianca a gialla. Per chi, invece, ha la “certificazione verde”, gli spostamenti sono consentiti anche tra le Regioni e Province autonome in zona arancione e rossa”.

Il decreto, quindi, va ad introdurre in prospettiva il Pass Vaccinale, il quale farà sì che i movimento saranno più fluidi in entrata e uscita da regioni rosse e arancioni. Il documento deve essere ancora definito, ma lo sarà a breve. Quest’ultimo, permetterà di spostarsi, in base a quello che dice Palazzo Chigi, “da una Regione all’altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni”. Inoltre, il certificato verde può averlo “chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto), chi si è ammalato di Covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione), chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test)”.

Dunque, il lasciapassare è per chi è vaccinato o per chi può esibire un tampone molecolare negativo fatto entro le 48 precedenti allo spostamento. Il suddetto è necessario anche per i minori, ma i bambini al di sotto dei 2 anni sono esentati. Le fonti da palazzo Chigi, infine, rendono noto che “Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell’Unione sono riconosciute valide in Italia. Quelle di uno Stato terzo se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale”

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